Come sprechiamo l\'acqua in Ancona e nelle Marche

L’acqua del mare evapora per effetto del calore solare e qui già, per effetto del cambiamento climatico, qualcosa non quadra più; poi le nuvole trasportate dal vento portano la pioggia sulle nostre montagne,e anche qui per gli stessi motivi le cose non funzionano più tanto bene; la pioggia penetra nelle falde delle montagne a formazione carsica e lentamente, dopo alcuni anni, esce dalle sorgenti garantendoci disponibilità anche in caso di stagioni secche, qui le cose vanno decisamente male perché le montagne sono state scavate per accelerare l’uscita dell’acqua e il ciclo si è ridotto, pericolosamente, ad alcuni mesi (Gorgovivo).
L’acqua, scorrendo lentamente, rifornisce le falde di fondovalle garantendo ulteriore disponibilità, fino a chiudere il ciclo finendo in mare. Qui proprio i conti non tornano. L’acqua, venendo quasi completamente captata alle sorgenti, non scorre più nei nostri fiumi, non rifornisce le falde, non è disponibile per l’agricoltura, non da più vita a quel meraviglioso ecosistema fluviale patrimonio di tutti noi.
Ma siccome noi siamo ulteriormente dementi, raddrizziamo, canalizziamo, deforestiamo, cementifichiamo i nostri fiumi, così che le piogge, quando cadono, scorrono così velocemente verso il mare da non lasciare la benché minima possibilità di utilizzo. I fiumi assumono sempre più carattere torrentizio stagionale con piene devastanti e secche estive.
A questo punto vorrete sapere perché hanno fatto tutto questo: ma è semplice, per portare acqua nelle nostre case, perché la “gente vole beve”. Niente di più falso.
L’acqua pregiata canalizzata dal servizio idrico viene utilizzata, per la maggior parte, per usi diversi da quello potabile. Già nelle nostre case non ne facciamo buon uso, ma la cosa che forse tutti non sanno è che la multiservizi è autorizzata a vendere acqua pregiata a chiunque ne fa richiesta, e per qualsiasi uso, fino ad offrirla alla stazione ferroviaria di Ancona per il lavaggio delle carrozze, fino a rifornire il servizio di lavaggio delle barche nella darsena che sta diventando la più grande d’Europa, gli autolavaggi e molte industrie che certamente non necessitano di acqua pregiata (IL LUPO).
Però la colpa la stanno dando all’agricoltura (attività primaria), per lo più di fondovalle a cui semmai dovrebbe essere garantita (L’AGNELLO). Da una interrogazione al consiglio Regionale, è emersa la volontà a razionalizzare l’utilizzo dell’acqua, affinché diminuisca l’abuso potabile e aumenti la quantità che scorre nel fiume, ma non è emersa una cosa gravissima: l’avvenuta manomissine delle sorgenti è per lo più irreversibile, quindi abbiamo comunque perso la disponibilità, inoltre la multiservizi ha pubblicato un piano di investimento di 30milioni di euro per la captazione di nuove sorgenti, perché gorgovivo è praticamente esaurita o insufficiente.
Se questo piano andasse in porto sarebbe la fine delle riserve naturali di acqua potabile e anche la fine degli ecosistemi fluviali. Quindi dobbiamo bloccare tale progetto, pretendere una legge che vieti l’utilizzo di acqua potabile per usi impropri, anche a chi fosse nelle possibilità di pagarla cara, l’acqua è un bene comune primario, non una merce.
Poi magari dicono: chi paga il servizio per il solo uso potabile. Semplice: Richiamiamo i nostri soldati che sono in guerra, smettiamo di costruire armi. Inoltre dobbiamo impedire la privatizzazione dei servizi e soprattutto del servizio idrico, in Italia ci sono società che stanno pian piano “comprando” il servizio, promettendo importanti guadagni ai comuni, in realtà sono i comuni che devono sborsare soldi per “garantire il minimo guadagno concordato” a queste società, o accettare un aumento pazzesco delle tariffe (caso Aprilia) e del rischio distacco a mano armata qualora morosi (sempre caso Aprilia). (attenti al lupo)

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-09-2008 alle 01:01 sul giornale del 10 settembre 2008 - 1314 letture
In questo articolo si parla di politica, acqua, ancona, gorgovivo, Lucio Santoni
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