Tagli alle Univerisità, Lodolini e Cristino scrivono a Marco Pacetti

Il segretario del PD di Ancona, Emanuele Lodolini, e Dino Cristino a nome dei Giovani Democratici della provincia, hanno scritto al Rettore dell\'Università di Ancona, Marco Pacetti, in relazione ai tagli previsti dalla legge 133 del 2008.
Il segretario del PD di Ancona, Emanuele Lodolini, e Dino Cristino a nome dei Giovani Democratici della provincia, hanno scritto stamani al Rettore dell’Università di Ancona, prof. Marco Pacetti, in relazione ai tagli previsti dalla legge 133 del 2008
Il Partito Democratico di Ancona guarda con grande preoccupazione i tagli previsti dalla legge 133 del 6 agosto 2008 che si inseriscono in una scelta di fondo di questo Governo volta a mettere nel mirino l’intero sistema delle politiche di welfare.
Il Partito Democratico ha peraltro da tempo individuato nel processo di modernizzazione del nostro Paese, e nella ricerca scientifica che ne rappresenta la chiave di volta, uno degli obiettivi prioritari delle politiche di riforma necessarie per far uscire l’Italia da una crisi che si fa sempre più allarmante.
Colpendo l’Università si tagliano le gambe a quelle prospettive di rinnovamento e sviluppo così necessarie per consentirci di competere a pieno titolo con le democrazie europee più moderne e avanzate.
Ma soprattutto, con questa manovra finanziaria, si colpiscono i giovani ricercatori, che rappresentano la fascia più debole del sistema universitario, ma, allo stesso tempo, quella più ricca di potenzialità.
Patrimonio del quale finiranno per beneficiare, attraverso un’inevitabile fuga di cervelli, Paesi che perseguono politiche non solo socialmente più giuste, ma più adeguate a stare al passo di un mondo sempre più globalizzato. Stupisce lo stupore per la protesta che sta dilagando in tutta Italia. E’ una protesta giusta, perché consapevole, responsabile e assolutamente non violenta. Come sempre dovrà essere, respingendo il tentativo di radicalizzare lo scontro portato avanti dal governo. E’ un movimento senza bandiere né di partito, né di sindacato. Una grande prova di autonomia della società civile. Ci sentiamo fortemente impegnati nel rivendicare un’inversione di tendenza nelle devastanti scelte di questo Governo.
Il responsabile nazionale università del PD, Luciano Modica, ha predisposto un documento guida che sarà alla base della nostra proposta in parlamento e al paese e che, speriamo, possa aprire il confronto con il governo.
Dieci i punti principali:
1. Concorsi più rapidi, più meritocratici, più internazionali, con meno nepotismi, localismi e lobbismi disciplinari, distinguendo tra concorsi di reclutamento (per assumere un nuovo docente) e concorsi di promozione (per promuovere alla fascia immediatamente superiore un docente interno).
2. Valutare le università per rimanere in Europa, attivando al più presto l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) e affidando la nomina del suo organismo direttivo a comitati internazionali di selezione.
3. Finanziare le università in base al merito, assegnando il finanziamento statale alle università in tre quote: una quota ordinaria, pari al 70%, sulla base dei costi standard per studente e per docente; una quota premiale, pari al 20%, calcolata sulla base alla qualità dei risultati ottenuti dall’Ateneo; una quota sviluppo, pari al 10% come cofinanziamento pluriennale a specifici obiettivi di sviluppo.
4. Finanziare la ricerca con procedure trasparenti e internazionali, costituendo un’agenzia per il suo finanziamento cui affidare l’assegnazione di tutti i fondi statali ai progetti di ricerca delle università e degli enti pubblici di ricerca, sulla base di bandi pubblici e di metodologie internazionali di valutazione.
5. Governance universitaria più responsabile, lasciando ampia autonomia a ciascuna universtià; rettore elettivo; consiglio di amministrazione nominato su proposta dal rettore approvata dal senato accademico, presieduto dal rettore, nel quale si deliberi ogni decisione gestionale, senato accademico elettivo che svolga le funzioni di indirizzo culturale, di garanzia e controllo, di delibera dello statuto; organizzazione interna stabilita dallo statuto.
6. valutare il lavoro dei docenti ed incentivare i migliori, articolando il corpo docente in tre fasce di numerosità decrescente; i regolamenti di ateneo stabiliscono l’indicazione dei compiti didattici minimi e gli organi collegiali attribuiscono i compiti didattici a ciascun docente; due ripologie di rapporto di lavoro, full time o part time, senza distinzioni di stato giuridico ma con retribuzione proporzionale alla presenza in ateneo.
7. Più giovani professori e precariati meno lunghi, attraverso: l’esclusione dal blocco del turn over dei ricercatori (professori di terza fascia); la conferma per il 2009 e il potenziamento negli anni successivi del reclutamento straordinario di ricercatori previsto dal governo Prodi; la trasformazione degli assegni di ricerca in veri posti di lavoro a tempo determinato nella ricerca post-dottorato.
8. Innalzare la qualità dei dottorati di ricerca, lasciando agli atenei il massimo di autonomia nei dottorati, da organizzare in scuole con un numero minimo sia di borse di studio che di docenti attivi nella ricerca che ne assumono la responsabilità scientifica.
9. Garantire la borsa di studio a tutti gli studenti che abbiano conseguito l’idoneità per alto merito personale e basso reddito familiare; incentivare la mobilità degli studenti in Italia ed Europa, con il sostegno agli studenti che utilizzano il programma Erasmus per periodi significativi; rifinanziamento del programma per costruire residenze universitarie.
10. Più finanziamente pubblici al sistema universitario e par condicio tra le università, aumentando gradualmente la spesa pubblica destinata all’università fino almeno alla media Ocse e defiscalizzando le donazioni a tutte le università.
Dino Cristino
p. Coordinamento provinciale GD
Emanuele Lodolini Segretario provinciale PD
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-10-2008 alle 01:01 sul giornale del 28 ottobre 2008 - 1381 letture