comunicato stampa
Falconara: Amagliani, il sindaco non vuole vedere la realtà

“Presentando recentemente a Falconara i primi risultati dell’indagine epidemiologica svolta dall’Istituto dei Tumori di Milano sulle popolazioni dei tre Comuni vicini alla raffineria, Falconara Chiaravalle e Montemarciano, avevo rivolto un appello ai sindaci affinché svolgessero presso i propri concittadini una forte sensibilizzazione per consentire all’Istituto dei Tumori di proseguire la ricerca, raccogliendo almeno i dati che nella prima fase non era stato possibile ottenere per una forma di diffidenza. Vorrei rinnovare questo invito perché i cittadini superino le diffidenze e prendano coscienza che sono di più i vantaggi, soprattutto se pensati nel lungo periodo, cioè in favore dei propri figli e nipoti. E proprio il sindaco di Falconara ha preso in parola questo invito e il giorno successivo all’illustrazione dei dati, nel comunicare con orgoglio l’assegno staccato dall’Api al Comune, non ha visto altro che affermare che “quei dati non sono veritieri” perché ottenuti da un campione troppo piccolo.
Allora mi vengono spontanee due domande: la prima è se i cittadini di Falconara e i dipendenti del Comune sono contenti di sapere che i loro servizi e i loro stipendi dipendono dalla generosità della raffineria, visto che, come ha affermato il sindaco, quei soldi serviranno a pagare le tredicesime e un po’ di fatture scadute. La seconda domanda è più seria: conoscono i falconaresi lo stato dell’ambiente in cui vivono e i rischi per la salute? L’indagine epidemiologica ha evidenziato tre cose: la ricerca va condotta su un campione più ampio non perché i dati ottenuti “non siano veritieri” , come sostiene il sindaco, ma perché la tendenza evidenziata dai dati possa divenire certezza matematica; il rischio di ammalarsi di linfomi e leucemie è maggiore quanto più a lungo si abita nei pressi della raffineria; il rischio di contrarre quelle malattie è maggiore per le persone che hanno passato molto tempo nelle case vicine alla raffineria, come casalinghe e pensionati. Come si vede, tutti dati che, come ha affermato l’Istituto dei Tumori di fronte a centinaia di persone, dimostrano, per ora qualitativamente, la pressione ambientale che la raffineria esercita su chi vive nei suoi paraggi. Ma il sindaco, in uno slancio di gratitudine verso la munifica Api , non ha esitato ad affermare che sarà lui, attraverso un’indagine ventennale, a dimostrare come stanno veramente le cose.
Un modo come un altro per “sprecare” risorse pubbliche, dal momento che un’indagine seria, perché condotta dal più eminente Istituto italiano in questo campo, in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientaledelle Marche, la sta già finanziando la Regione Marche anche per Falconara. O forse l’indagine ventennale la finanzierà direttamente l’API? Tanto più che in questi giorni il primo cittadino ha fatto visita ai centenari, segno evidente che a Falconara si respira…. “aria buona”. Ma il sindaco sembra ignorare che dal 19 settembre, data in cui la centralina per il rilevamento delle polveri sottili ha ripreso a funzionare regolarmente, in città ci sono stati ben 23 superamenti della soglia di PM10 consentita, senza che dal Comune sia venuto il minimo cenno di iniziative per mitigare la situazione. Ribadiscoanche in tale occasione ciò che ho più volte affermato: Falconara merita il massimo di attenzione e solidarietà da parte di tutte le istituzioni, dal momento che la città sopporta il peso di infrastrutture ad alto impatto (la raffineria, l’aeroporto, il nodo ferroviario) che sono al servizio di tutta la comunità regionale e oltre; meriterebbe, forse, un’amministrazione più attenta e consapevole di questo ruolo e meno sensibile alle sirene della Raffineria.”

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