Formazione e lavoro, dalla Provincia un piano da 16 milioni

Il nuovo piano provinciale del lavoro e della formazione approvato dalla Provincia prevede risorse pari a circa 16 milion di euro, principalmente finanziati tramite il Fondo sociale europeo.
Il dettaglio del nuovo piano provinciale viene illustrato dall'assessore al Lavoro, Maurizio Quercetti, che sottolinea l'attenzione rivolta "ai lavoratori duramente colpiti dalla crisi economica, circa 7.207 persone in cassa integrazione in deroga o in mobilità". Un dato che secondo secondo l'assessore è conseguenza di "una crisi che in due anni ha radicalmente trasformato gli scenari occupazionali, se è vero che dal primo gennaio 2010 al 30 giugno, i nostri Centri per l'Impiego, l'Orientamento e la Formazione hanno fatto registrare circa 8mila domande di disoccupazione". Disoccupazione che, nel territorio provinciale, sarebbe "superiore alle 35mila unità".
Cifre allarmanti, che documentano "una realtà occupazione da tutelare e da rilanciare". Anche con la formazione, i tirocini e i contratti di apprendistato, tanto che "i Ciof della Provincia fanno registrare un aumento dell'incrocio tra domanda ed offerta di lavoro pari al 9%, contro la media nazionale del 4%".
Per l'apprendistato la Provincia ha stanziato un milione e 200mila euro, mentre 300mila euro andranno per la formazione dei disoccupati. Poi, le borse lavoro e di ricerca, finanziate con 870mila euro. Tra queste, risorse destinate alla creazione di 120 borse per i neodiplomati ed altre 100 per neolaureati. La Provincia ha creato poi un fondo destinato a chi vorrà aprire una nuova impresa: i proponenti potranno beneficiare di un contributo di 25mila euro (a fondo perduto) per avviare un'attività imprenditoriale. Infine, circa 300 studenti delle classi quarte delle scuole superiori potranno partecipare al progetto Leonardo per tre settimane, totalmente finanziato dall'ente.
"Una volta era il piano delle opere pubbliche a rivestire la maggiore importanza per la programmazione strategica della Provincia - commenta la presidente Patrizia Casagrande - Con la crisi economica, invece, lo strumento più importante è diventato proprio il piano per la formazione e per il lavoro. Siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni possibili a tutela del mondo del lavoro".
Azioni che rischiano di andare incontro ad un drastico ridimensionamento a fronte della manovra economica del Governo: "Gli effetti dei tagli ricadrebbero tutti sugli enti locali, e quindi sui cittadini". Le Regioni, in estate, avevano paventato l'ipotesi di restituire allo Stato centrale le deleghe, come azione di protesta a seguito dei tagli. Ma la Casagrande si dice contraria ad un'azione del genere: "L'Unione delle Province Italiane non ha intenzione di abbandonare il territorio. Meglio fare il più possibile, anche se con difficoltà, piuttosto che non fare nulla".

Questo è un articolo pubblicato il 28-10-2010 alle 17:41 sul giornale del 29 ottobre 2010 - 791 letture
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