Ancona: 'Gennaio 2014. Quasi due milioni di ore di Cig'. Registrato un aumento rispetto al 2013

Dai dati resi noti dall’INPS ed elaborati dall’IRES CGIL Marche emerge che le ore di CIG richieste ed autorizzate in provincia di Ancona a gennaio 2014 sono state 1,9 milioni, di cui 795mila di Cassa integrazione ordinaria, 475mila di CIG straordinaria e 645mila di Cassa in deroga.
Le ore autorizzate sono aumentate rispetto al dato di dicembre 2013 (+17,9%) ed anche rispetto al gennaio 2013 (+18,3%). Di seguito, le tendenze per le varie componenti della CIG: • La CIG ordinaria aumenta a gennaio rispetto al dicembre precedente del 12,9% e del 28,5% rispetto a gennaio 2013. Dal confronto con lo stesso periodo dello scorso anno risulta un notevole incremento della CIG ordinaria per il settore meccanico (+29,4%, 488mila ore a gennaio 2014), mentre si riducono le ore di CIG ordinaria per i settori del mobile (3.609 ore a gennaio 2014), della chimica (35mila ore a gennaio 2014) e del calzaturiero (492 ore a gennaio 2014).
• La CIG straordinaria diminuisce a gennaio 2014 rispetto a dicembre 2013 (-39,8%) e rispetto al gennaio 2013 (-32,7%) e tale riduzione interessa tutti i settori. Tuttavia, da gennaio 2010 a gennaio 2014 la CIG straordinaria è quasi raddoppiata.
• La CIG in deroga aumenta in maniera generalizzata: risulta quadruplicata rispetto a dicembre 2013 e più che raddoppiata rispetto a gennaio 2013. Gli incrementi tra dicembre e gennaio interessano tutti i settori principali: +91,3% per il mobile (16mila ore a gennaio 2014), +76,7% per il settore della chimica (3mila ore a gennaio 2014).
Le ore di CIG in deroga nel comparto della meccanica sono quasi quadruplicate da dicembre a gennaio (71mila ore a gennaio 2014) e quelle del calzaturiero sono addirittura sei volte superiori a gennaio 2014 (10mila ore) rispetto a dicembre 2013.
“Dati ancora sconfortanti, soprattutto per quanto riguarda la cig in deroga – dichiara Vilma Bontempo, segretaria Cgil Ancona – e la cig ordinaria per il meccanico. Questi numeri dimostrano che siamo ben lontani dall’agognata ripresa e che continua l’emorragia di posti di lavoro. Solo con un rilancio dei consumi, sarà possibile invertire la tendenza diminuendo la pressione fiscale sui redditi da lavoro e pensioni poiché la piccola impresa soprattutto, per evitare le chiusure, ha bisogno dell’aumento dei consumi”.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-02-2014 alle 17:40 sul giornale del 11 febbraio 2014 - 862 letture
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