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comunicato stampa

Sistema salute ad Ancona. Il M5S: 'Il documento per la città pietisce i diritti per gli anconetani'

12' di lettura

Movimento 5 Stelle

"discussione" un documento debolissimo prodotto da maggioranza e parte dell'opposizione. Ospiti, alcuni papaveri: il più papavero, l'assessore regionale alla Sanità... ometto commenti sul suo intervento. Sarebbero volgari. Questo il commento del nostro gruppo al timidissimo documento con cui il Consiglio Comunale di Ancona per la città "pietisce" diritti per gli anconetani. Il consiglio comunale aperto sul "sistema salute ad Ancona".

"Un credibile "progetto di riordino", se così ambisce ad essere definito, deve anche far riferimento a dati obiettivi che ne supportino le linee direttrici . La misurazione delle esigenze e dello stato attuali della popolazione residente, le loro proiezioni nel futuro potranno far giungere alla definizione di un piano coerente ed anche alla formulazione di richieste sostenibili Un documento sul "riordino del sistema salute" senza, appunto, riferimenti a misurazioni non è credibile. E' mero esercizio verbale e pseudo azione politica....... Non ne abbiamo bisogno! La conoscenza dei fattori che a breve, medio e lungo termine influiscono sullo stato di salute e sul ricorso ai servizi sociali e sanitari è fondamentale. .........E La pianificazione degli interventi non può prescindere dalla misurazione di bisogni e risorse. La progettazione dei programmi di intervento, la valutazione del livello e dell'efficacia dei servizi, il loro continuo adeguamento alle nuove necessità in una dinamica economica, ambientale e sociale in rapida evoluzione, sono compiti che la moderna pianificazione socio-sanitaria deve saper affrontare. La realtà sanitaria "reale", e non quella virtuale di cui il governatore, speriamo uscente, mena vanto, è al momento "terremotata"... La clientela, il convitato di pietra di tutti i tavoli, e la rendita elettorale, non consentono di definire credibile e capace chi si è occupato e si occupa di sanità nel nostro territorio. Nella salvaguardia di diritti costituzionalmente garantiti, sono investiti di ruoli organizzativi e gestionali soggetti entrati nel sistema con curricula spesso discutibili, a volte dubbi, certamente tramite nomine fiduciarie che sembrano aver privilegiato criteri "altri" e diversi dalla competenza. Ben difficilmente si potrà cominciare a ragionare in termini di efficacia ed efficienza, ovvero di sostenibilità anche economica e di erogazione di servizi e cure basati sulle evidenze, confidando in questi personaggi. E' per questo motivo che il tentativo di interloquire tramite un documento che tratta di "riordino" del sistema salute della città di Ancona con chi ha contribuito alla sua implosione, appare inutile. Tuttavia anche se inutilmente, si sarebbe potuto osare; al contrario il documento, annunciato ambizioso, è piuttosto "timido".

Sull'INRCA e la riorganizzazione della rete ospedaliera. I cittadini anconetani sono stati spogliati della (una volta corposa) offerta sanitaria. Aleggia la prospettiva dell'ospedale di rete di cui , al momento , non è dato sapere granchè. Dopo la vergognosa figuraccia della aggiudicazione "farlocca", palesemente legata all'incompetenza dei Componenti della Commissione Giudicatrice della Gara esperita per tale Ospedale, che ha causato un danno a tutta la cittadinanza con il ritardo dell'aggiudicazione, ancora non sembra avviata la costruzione del nuovo presidio. Non è dato sapere se e cosa sorgerà. (come mai questo silenzio della politica di fronte a tale colpevole ritardo? Forse i componenti della Commissione sono stati incapaci di far vincere chi avrebbe dovuto aggiudicarsi tale appalto?) Ciò che sembra abbastanza evidente è che il nuovo presidio sarà il nuovo INRCA, in quanto nelle intenzioni della Giunta Regionale vi è la necessità di "fare cassa" con gli immobili della Montagnola. Pertanto ciò che non è assolutamente chiaro è come potrà essere il nuovo INRCA un Ospedale di rete per tutto il vasto bacino di Ancona (250'000 ab): non e' chiara l'integrazione tra INRCA e Osp. Di rete, e soprattutto non è dato sapere come si potrà costruire un ospedale da 250 p.l. con 66' Milioni di euro (sono 264'000 euro a posto letto, tenuto conto che oggi si costruisce sul nuovo a circa il doppio (tecnologie incluse))!?? Forse con quei soldi si potranno fare solo le mura, poi il contenuto come verrà finanziato? Un' altra incompiuta, come il Muzio Gallo, Ospedale di Osimo costruito a metà e lasciato marcire e in mano ai vandali, o S. Sabino, Ospedale già inaugurato dalla Bindi del quale ci sono solo le fondazioni?? Inoltre: cosa diventerà la struttura dove sorge l'INRCA attualmente, e perché si continua a spendere quanto si spende annualmente per la manutenzione straordinaria di quell'immobile: se entro tre anni ci sarà l'ospedale nuovo e operativo, perché spendere soldi su soldi per Radiologia e la nuova Camera Calda del PPI? (pronto intervento) .

Salesi: ormai tutti decisi al trasferimento.....La struttura è diventata fatiscente e quello che resta strutturalmente e organizzativamente, dell'ospedale pediatrico del Centro Italia migrerà, anche fisicamente, nel contenitore di Torrette. Ad oggi non sembra ci sia sicurezza degli spazi. A distanza di 8 anni dal protocollo di intesa ancora pochissime certezze. L'unica certezza è che il contenitore attuale è inadeguato. Ma non è dato sapere che cosa diventerà. (In realtà la struttura, insieme al Lancisi e molto altro, è stata inserita, dal 2009 con la L. R. 18/09 all'interno del patrimonio disponibile al fine di essere alienata. Grazie all'artificioso meccanismo-trovata circense elettorale della Giunta,serviva a far sapere alla comunità marchigiana sa che il debito della sanità era stato ripianato! Ma tale ripiano è stato raggiunto con le mai avvenute alienazioni patrimoniali!) La "sofferenza" dell'ostetricia, con la annunciata chiusura del Punto Nascita dell'Ospedale di Osimo, non potrà che aumentare. Da sottolineare che il Punto Nascita dell'Ospedale di Osimo ha ricevuto il riconoscimento UNICEF di Ospedale Amico del Bambino. Cogliamo qui l'occasione di ricordare che la Regione Marche è stata severamente "bacchettata" dal Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d'Europa. La percentuale degli obiettori, in regione, ha raggiunto livelli tali da non garantire l'applicazione di una Legge dello Stato. Ancona, in conseguenza della minor percentuale di obiettori, rispetto a quella di altri presidi è penalizzata anche da questo punto di vista. Sulle Cure Primarie/Intermedie La Regione Marche è ai primi posti nelle classifiche nazionali in termini di frammentazione della rete ospedaliera, con un numero elevato di strutture di piccole dimensioni. Sono presenti nel territorio regionale 15 strutture ospedaliere con p.l. tra 20 /68 di cui 5 con p.l. superiori a 50. L'offerta ospedaliera della nostra regione, quindi, trova la sua ragione storica nella sua peculiare struttura urbanistica ( 'la città diffusa'), che rafforza il concetto di organizzazione a rete dei servizi ,ma non è mai stata riorganizzata secondo questi criteri , ed anche qui per anni si è lasciato che l'offerta non fosse riorganizzata accettando la duplicazione e la sovrapposizione di servizi , generando sprechi enormi , sino a che non si è dovuto prenderne atto con l'ultimo piano sanitario.

Il SSN sta spostando sempre di più l'attenzione dall'ospedale al territorio; la profonda modifica della composizione demografica, l'evoluzione degli indicatori di benessere e di stato di salute , che investono le Marche necessitano di una coerente pianificazione della risposta ai nuovi futuri bisogni. (cit dgr 735/13) "La nuova visione impone un cambiamento radicale, lo sviluppo di reti cliniche integrate tra ospedale e territorio, una nuova modalità di assistenza sanitaria e socio-sanitaria: la Casa della Salute ne è l'espressione. In essa debbono essere collocati sia i servizi distrettuali, sociali e di prevenzione oltre che alcune attività ambulatoriali specialistiche". Come si colloca la città di Ancona, ed il suo bacino di utenza, in questo rivoluzionario contesto? Non bene, sembrerebbe! Con la DGR 735/2013, "al fine di dar corso alla riduzione della frammentazione della Rete Ospedaliera attraverso la contestuale riconversione delle piccole strutture" la Regione Marche ha avviato l'ambizioso e virtuoso percorso che dovrebbe approdare alla "casa della Salute" che rappresenta il luogo "ove si sviluppano le cure primarie e le cure intermedie". Le Case della Salute, come gli ospedali possono avere diversa complessità, vengono comunque TUTTE pensate come "punto di accoglienza e orientamento ai servizi per tutti i cittadini...ove viene garantita la continuità assistenziale Ospedale/Territorio, auspicabilmente articolata in "nuclei con più moduli di diverso livello assistenziale...pazienti assistiti nei vari livelli per cui è definito un Piano Assistenziale Individualizzato" Sembrerebbe una meraviglia...... ... ma per ora lo è solo sulla carta.... E, per Ancona, nemmeno su quella.! .....I 195 posti di cure intermedie sono collocati nei seguenti presidi: Sassocorvaro, Cagli, Fossombrone, Chiaravalle, Cingoli, Sassoferrato, Loreto, Recanati, Tolentino, Treia, S. Severino, Matelica, Montegiorgio e Sant'Elpidio a Mare..... Nella delibera 735/13 la città di ANCONA non C'E'! La più recente delibera 149/14 sembra aver fortunatamente rivisto in aumento la rete ospedaliera prevedendo la costituzione delle CdS anche nei centri urbani più grandi....C'è da attendere il 30/6....per vedere se, nero su bianco, sarà scritto che Ancona avrà la CdS... Ad oggi per Ancona non c'è nulla. Ad oggi le certezze che abbiamo sono queste: 0.12 posti per cure intermedie ogni 1000 abitanti, detti posti appartengono all'extraospedaliero (come le RSA); non sappiamo con quali regole funzioneranno ovvero: con quale standard di personale, con quanta e che tipo di presenza medica, cosa distinguerà un posto di cure intermedie da uno di lungodegenza o RSA o di Medicina. Al momento non è dato sapere, forse è il caso di chiedere.... ......Concretamente: occorre prevedere il trasferimento c/o l'ex Osp. Umberto I del poliambulatorio di V.le della Vittoria e la creazione ex novo di almeno 70 posti letto di Residenza Protetta (in cui sono ricompresi i 28 di Villa Almagià, struttura operativa che NON a norma) e la CERTEZZA della costituzione di una Casa della Salute ad Ancona ad esempio proprio all'ex Umberto I che diverrebbe così una vera e propria "cittadella sanitaria"; in più recuperare l'ex Tambroni (vera e proprio emblema allo spreco di denaro pubblico di cui non si conosce la sorte, inaugurato ma mai funzionante).

Sull'Assistenza Domiciliare Integrata: Nonostante il deficit di assistenza "istituzionale" , Ancona soffre un bassissimo tasso di Assistenza Domiciliare, a tale deficit va posto rimedio. SAD (servizio di assistenza domiciliare) e ADI costituiscono la nuova frontiera dell'assistenza; alla luce delle proiezioni sull'andamento dell'invecchiamento della popolazione , anconetana in particolare, è di tutta evidenza che le strutture sanitarie molto probabilmente NON potranno far fronte all'aumento dei bisogni di salute determinati dall'età. Rispetto al 2011 gli 'anziani' residenti ad Ancona nel 2016 subiranno un incremento numerico importante: gli ultra 85enni aumenteranno del 20.7% (da 4144 a 5002) e nelle proiezioni al 2021 aumenteranno ulteriormente coloro che si collocano nella classe over 85 (+ 12%). (FONTE: ANCONA 2013 Contro il declino, pag.67. Il Lavoro Editoriale, Ancona, 2013). In considerazione di questi dati occorrerà progettare servizi di assistenza e prevenzione della malattia e disabilità adeguati. L'obiettivo della riduzione delle "istituzionalizzazioni" e della medicalizzazione dei bisogni garantirà risparmi non solo economici ma anche affettivi. Sad , Adi ,Servizi sociali debbono fare sistema e dialogare, il percorso di assistenza deve necessariamente essere individualizzato. Se si rafforzano e razionalizzano i servizi domiciliari, il vantaggio, si ripete NON solo economico, del ricovero anticipato in strutture, sarebbe immediato.

Servizi Distrettuali: cito la dgr 149/14 : "La Regione, entro il 30/06/14 effettuerà (rectius: promette di effettuare) un monitoraggio sul livello di servizi distrettuali (poliambulatori, consultori, unità multidisciplinari, dipendenze....) erogati nelle diverse realtà della Regione. Il risultato sarà oggetto di valutazione comune finalizzata a rafforzare quelle attività carenti rispetto al livello di erogazione congiuntamente definito....." Si farà prestissimo a monitorare qui in città. Non c'è più "nulla!! La DGR 149/14 testualmente: "in tale ambito va garantito il ruolo attivo nella programmazione dell'attività dei Comitati dei Sindaci..." Premesso che il percorso sembra passare per la nomina di qualche direttore di qualcosa.... fino ad ora, e mentre i servizi sociosanitari della Città implodevano sottraendo tutele e sostegno ai più fragili, i Comitati dei Sindaci parlavano d'altro o dormivano? (SI SONO ACCORTI CHE IL POLI 2000 E' ALLO STREMO? CON LA CHIUSURA DI TUTTI I PRESIDI DISTRETTUALI, QUALI VIA CIAVATTINI, PZZA SALVO D'ACQUISTO, VIA DELL'INDUSTRIA, ECC. TUTTA L'UTENZA E' CONVOGLIATA AL POLI 2000?!?)

http://www.servizisociali.marche.it/Home/ORGANIZZAZIONE/tabid/56/Default.aspx Prevenzione: il leggerissimo documento che andrete ad illustrare affronta anche il tema della Prevenzione. Ci illustra il significato semantico... la promozione della salute fisica e mentale, a parole auspicate il conferimento ai cittadini di tutti i mezzi necessari per il miglior controllo sul proprio livello di salute.....più prevenzione quindi meno ricoveri = meno spesa. Giusto! Cominciamo allora con il ripristinare la dovuta attenzione al nostro habitat. Riaccendete le centraline per il rilevamento delle PM10, strategicamente fuori uso nei siti più esposti e siate conseguenti ai dati che andrete a rilevare, bonificate i siti pieni di amianto, arginate il trasporto privato, potenziate il mezzo pubblico, introducete il biologico km 0 nelle mense, sostenete la filiera corta, e potrei continuare perché la lista delle buone pratiche è assai lunga....perchè anche questa è prevenzione.

Aggiungo una segnalazione che è anche una considerazione finale: nell'o.d.g. del prossimo Consiglio Regionale saranno in discussione alcuni problemi sanitari ......... non c'è nè un'interrogazione, nè un'interpellanza sui problemi socio-sanitari della città di Ancona. .........Dove sono i consiglieri regionali anconetani ...?"

Gruppo Consiliare M5S Ancona



Movimento 5 Stelle

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-04-2014 alle 00:43 sul giornale del 15 aprile 2014 - 1161 letture