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comunicato stampa

Tombolini (60100): AnconAmbiente, "Arrivederci"

4' di lettura

Stefano Tombolini

L'Azienda Unica o meglio la famosa Multiutility che appassiona tanto la Mancinelli è sulla rampa di lancio e presto i cittadini anconetani la vedranno sfrecciare sopra le loro teste. Vuoi perché l’Estate è il periodo migliore per i “colpi di mano”, vuoi perché la successione di bilanci in perdita della Partecipata che svolge il servizio di raccolta e gestione rifiuti urbani (sono quattro anni di seguito che il risultato è negativo) ci fanno temere che presto l’evento accada.

Il nostro non è un NO a priori rispetto all'attività di riorganizzazione dei servizi di interesse pubblico, ma vorremmo capire come e perché questa fusione avverrà, visto che non è scritta nemmeno negli indirizzi di Governo dove si parla della costruzione di un Gestore Pubblico Unico del Servizio dei Rifiuti per l’intero Ambito Territoriale, che è cosa ben diversa da creare un mostro a dieci teste. Il presupposto alla nostra valutazione parte dal fatto che AnconAmbiente è una società “complessa” con un numero importante di dipendenti (356), con contratti del personale posizionati oltre il livello medio ottimale, e con affidamenti diretti dei servizi di raccolta e trattamento dei rifiuti, che in alcuni casi sono troppo onerosi per chi il servizio lo gestisce. Una valutazione corretta di costi di produzione funzionale all'efficienza dei servizi, è difficile se non viene implementata una procedura di analisi della produzione basata su un preciso progetto industriale dell'azienda. Il Servizio nel capoluogo di Regione non è rispondente ai livelli attesi dai cittadini, rispetto alla qualità e all’efficienza, con un metodo per la gestione della differenziata che non permette il rispetto del criterio normativo secondo cui “chi produce il rifiuto paga”, e con servizi accessori , e mi riferisco ai contratti aggiuntivi che ci ritroviamo a pagare con la TARI quali quelli ad esempio della pulizia delle strade e delle caditoie, che vengono svolti in maniera non continuativa.

L’incontro organizzato a Jesi dalle organizzazioni sindacali, proprio sul progetto della Multiutility per realizzare un gestore unico per l’ATO, è stato un passaggio a vuoto che speriamo abbia fatto riflettere la Mancinelli, in relazione alla ridottissima presenza dei Sindaci del cosiddetto Ambito Territoriale Omogeneo, che ha trovato la condivisione solo da parte dei Sindacati. Noi siamo convinti che l’obiettivo principale debba essere quello di favorire l’efficienza e consentire all’Azienda di rafforzare le proprie competenze e migliorare l’organizzazione e la gestione dei servizi, verificando la congruità degli affidamenti in portafoglio, modernizzando il processo di raccolta conformemente alla normativa.

Siamo per la costruzione in un “Public Company” capace di svolgere il proprio mandato per un vantaggio economico per l’utenza costituita dai cittadini "Soci" che arrivi ad estendersi anche agli altri enti locali interessati alll'idea; Il Comune di Ancona detiene oltre il 90% delle quote ed i cittadini del Capoluogo hanno diritto ad avere un servizio di qualità elevata ad un costo compatibile con il rispetto dell’equilibrio tra costi e ricavi, di un’azienda efficiente. Dunque la fusione, che potrebbe essere un conferimento dell’azienda ad una società in cui il Comune è proprietario ma con quote diverse (Ancona è proprietaria di Multiservizi al 40% circa) è un operazione che assume rilevanti aspetti economico patrimoniali, con caratteristiche onerose che debbono essere prioritariamente illustrate alla città; essa deve essere necessariamente il passo successivo a quello Prioritario, di rendere ANCONAMBIENTE un’azienda efficiente e competitiva.

Disperdere le competenze ed i valori aziendali, dentro un’altra azienda pubblica (più grande) senza aver "registrato" a dovere tutti gli elementi che compongono la filiera produttiva, assume il senso di voler “diluire diseconomie e inefficienze” dove queste possono essere occultate con maggiore facilità. Inoltre i cittadini hanno diritto di conosce il valore economico del conferimento della società ANCONAMBIENTE, che deve essere accertato prima che in qualunque modo esso vada a confluire in altro soggetto, permettendoci di comprendere come questo valore sarà riconosciuto ai "cittadini proprietari". Insomma ci interessa capire i valori e le criticità, il prima ed il dopo.

Siamo preoccupati perché la chiarezza del progetto e dei passaggi che lo porteranno a compimento, sono rinchiusi dentro la testa di qualcuno, il quale è sicuro che il proprio ragionamento è quello giusto. Le premesse comunque non sono le migliori: abbiamo richiesto di poter ottenere copia del Bilancio 2013 di AnconAmbiente chiuso con ritardo lo scorso 30 Giugno. Ancora nessuna risposta ne dal Comune ne da AnconAmbiente, ma d'altronde sono solo un Consigliere Comunale di Minoranza, e per di più rompiscatole.



Stefano Tombolini

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-07-2014 alle 01:12 sul giornale del 26 luglio 2014 - 2022 letture