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Opera Ancona-Jesi: grande successo per la prima di Carmen

3' di lettura

Il 3 Marzo del 1975 all' Opéra-Comique di Parigi va in scena la Carmen di Georges Bizet. É la prima assoluta e viene indicata, almeno sul libretto, come un' opéra-comique (un genere tutto francese che si distingueva per la comicità sobria e per il lieto fine), ma i toni via via più cupi ed il tragico epilogo lasciano il pubblico sconcertato; lo spettacolo non è un successo.

Oggi Carmen è una delle opere più apprezzate e rappresentate al mondo; la ricchezza musicale, le melodie sensuali, le continue suggestioni esotiche che rimandano ad un folklore tutto mediterraneo, le emozioni evocate di passione erotica e gelosia.... rendono il capolavoro di Bizet popolare e grandioso allo stesso tempo, capace di coinvolgere un pubblico vasto, dallo spettatore ingenuo al musicista raffinato.
Ed è proprio lo spirito popolare al centro della Carmen andata in scena al Teatro delle Muse per la seconda stagione lirica di Opera Ancona Jesi, a cura del direttore artistico Vincenzo De Vivo.

Una nuova produzione, con l'intento -dichiarato- di restituire all'opera il suo stile originario: vediamo riproposti i dialoghi recitati delle prime edizioni (più volte rimaneggiate nelle versioni successive) e poco spazio alle contaminazioni. Tutto ciò si concretizza con una lettura musicale pura, grazie al lavoro attento del maestro Guillaume Tourniaire, e con una regia apparentemente moderna ma appropriata ed efficace.
Il regista Francesco Saponaro rimane fedele all'ambientazione originale, Siviglia, ma compie un salto temporale, spostando la storia in pieno '900, durante gli anni della guerra civile spagnola. Le scene sono moderne ma con un gusto retrò; curata la scelta cromatica dei fondali e le luci che di volta in volta evocano situazioni più o meno intime. I bei costumi di Chiara Aversano, la gestione degli spazi ed il sapiente gioco di ombre sul finale, concorrono al successo di un allestimento "ben fatto".
La scelta di sfruttare il palcoscenico per tutta la sua profondità, ed anche oltre, rende ancora più credibili le vicende del primo atto quando i cantanti ed il coro incedono in corteo all'interno ed all'esterno della fabbrica di tabacchi, rimandando ad un contesto storico di conflitti sociali ed interpersonali. È qui che conosciamo Carmen-Martina Belli, sfrontata ed indifferente si fa strada tra la folla intonando la celebre Habanera " L'amour est un oiseau rebelle", probabilmente una delle arie più sensuali di tutta la storia della lirica.

Martina Belli, mezzosoprano ma con un timbro un po' più scuro, sembra sentire intimamente il ruolo della protagonista, il risultato è una Carmen forte e passionale, molto ben resa anche nell' espressività e nella recitazione.
Il ruolo della seconda protagonista femminile, Micaëla, è affidato alla bravissima Francesca Sassu mentre Francesco Pio Galasso è Don Josè che -disperato- pugnala a morte Carmen. Escamillo, il rivale in amore, è Laurent Kubla.
Ancora sul palco Gloria Giurgola-Frasquita, Cristina Alunno-Mercédès, Davide Bartolucci-Le Dancaïre, Andrea Schifaudo-Le Remendado, Laurence Meikle-Zuniga e Tommaso Barea-Moralès.
Il maestro Guillaume Tourniaire dirige l'Orchestra Sinfonica G.Rossini, il Coro Lirico Marchigiano V. Bellini è guidato dal maestro Carlo Morganti.
La Stagione Lirica proseguirà Venerdì 13 e Domenica 15 Ottobre con Il Barbiere di Siviglia al Teatro delle Muse, seguiranno poi le date in programma al Teatro Pergolesi di Jesi dal 17 Novembre con la 50^ Stagione Lirica di Tradizione dal tema " In viaggio da Mantova a Nagasaki".




Questo è un articolo pubblicato il 25-09-2017 alle 09:25 sul giornale del 26 settembre 2017 - 2098 letture