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comunicato stampa

Troppo poche donne alle università scientifiche: arriva Maggie,l'Indiana Jones in rosa

2' di lettura

Si chiama Maggie ed è una piccola Indiana Jones in rosa, protagonista di un gioco interattivo per far avvicinare le bambine alla matematica e alle materie scientifiche che, un domani, potrebbero diventare la loro scelta professionale.

Ad oggi ce ne sono davvero poche rispetto ai colleghi maschi. Secondo i dati del Ministero dell'Istruzione alla Politecnica delle Marche nell'anno accademico 2016/2017 su 1663 iscritti a Ingegneria le universitarie erano meno del 30%. "Vogliamo aumentare l’interesse delle ragazze verso le materie scientifiche perché in Italia solo un quarto delle studentesse scelgono questo tipo di percorso, preferendo materie umanistiche. Eppure in questi settori ci sarebbero più opportunità di lavoro e occupazione. Spesso però, anche per un'educazione basata sul pregiudizio che le materie scientifiche "non sono adatte alle donne", le bambine mancano di fiducia in se stesse anche se sono più brave" ha detto Anna Maria Perdon, presidente del Soroptimist Club di Ancona che insieme agli altri club italiani ha finanziato il progetto. Dunque, arriva Maggie.

Si tratta di una app per tablet e smartphone disponibile gratuitamente da sabato 29 settembre sia per iOS che Android. Maggie (il nome è stato scelto come dedica alla grande Margherita Hack) deve superare prove di pensiero logico e matematico alla ricerca de Il tesoro di Seshat, dea egizia delle scienze, della matematica e delle stelle. La presentazione del gioco è avvenuta a Palazzo del Popolo alla presenza dell’assessore comunale all’Istruzione Tiziana Borini. Sul fronte della formazione questa di Maggie non è l'unica iniziativa del Soroptimist. Nei mesi scorsi è stato avviato un corso di robotica all'Istituto comprensivo scolastico Matteo Ricci di Polverigi che ha coinvolto 60 docenti tra elementari e medie i quali, a loro volta, hanno già espresso la volontà di inserire le nozioni acquisite nei programmi educativi. E chissà che magari, un domani, la futura Margherita Hack non venga proprio dall'università marchigiana.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-09-2018 alle 20:00 sul giornale del 01 ottobre 2018 - 807 letture