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Si spaccia per Carabiniere. Nei guai vigilantes in pensione, con sé un manganello con scritto “Anestesia rapida”

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Si spacciava per carabiniere in servizio presso gli ospedali riuniti, ma non aveva nessuna appartenenza all’arma. Oltre al tesserino di servizio anche un manganello con scritto: “Anestesia rapida”

Aveva con se alcuni oggetti in dotazione ai carabinieri seppure artigianali tra questi anche un manganello con la scritta: “Anestesia rapida”. Non sa bene di fatto cosa facesse, ma di fatto millantava di essere un Carabiniere. È così che un vigilante in pensione, 68enne di origini italiane, veniva fermato questa mattina, 8 agosto, in via Giordano Bruno a Falconara. L’uomo che si spacciava per Carabiniere veniva denunciato per possesso di segni distintivi contraffatti e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere.

Un normale controllo stradale portava i Carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima ad imbattersi in un automobilista particolare: sul parabrezza infatti aveva una paletta segnaletica di quelle in uso alle forze di polizia. Interrogato circa il possesso, e rilevato che lo stesso era stato modificato con l’apposizione da un lato dell’emblema dello Stato e dall’altro dello stemma araldico dell’Arma dei Carabinieri, il soggetto ha tranquillamente dichiarato di essere un vigilante in pensione che aveva prestato servizio presso gli ospedali riuniti di Torrette. Da un controllo più approfondito, eseguito sull’auto in suo uso, sono comparsi nella sua disponibilità anche un manganello artigianale in legno di 40 cm di lunghezza, con su scritto “ANESTESIA RAPIDA” ed un paio di manette in acciaio “fuori ordinanza”. L’uomo, già gravato da diversi precedenti, dovrà rispondere dell’accusa di possesso di segni distintivi contraffatti e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere.

Paletta, manganello, manette di sicurezza ed un tesserino, con tanto di fototessera con l’intestazione degli OSPEDALI RIUNITI DI TORRETTE e l’indicazione “CONTROLLO SORVEGLIANZA ESTERNA” sono stati requisiti dai militari che effettueranno ulteriori accertamenti, per verificare se, il possesso di questi particolari oggetti, abbia potuto in qualche modo agevolare la commissione di attività illecite attraverso la millantata appartenenza alle forze dell’ordine.