comunicato stampa
Parla l'autista del bus andato in fiamme all'Aspio: «Il primo pensiero è stato mettere in sicurezza i passeggeri»

Era il primo pomeriggio di giovedì e Andrea Fichera era alla guida del bus della linea N, che collega Ancona e Osimo, quando all'altezza dell'Aspio avvertiva delle anomalie nel comportamento del mezzo, subito seguite da un fumo bianco, ben visibile negli specchietti retrovisori. L'autista non impiegava che pochi istanti a prendere la decisione di fermare il mezzo e far scendere immediatamente i circa sei passeggeri a bordo: «Ho fatto quello che mi sentivo di fare, pensare subito ai passeggeri». Andrea è autista Conerobus da più di otto anni, ma anche per lui questa è stata una esperienza inedita: «Non avevo mai vissuto un'esperienza del genere e spero di non riviverla più, ma c'è stata una formazione dietro e sapevo cosa fare in quel momento. Non c'è stato molto tempo per riflettere. Il primo pensiero è stato mettere in sicurezza i passeggeri». Mentre Fichera faceva scendere gli utenti il fumo da bianco diventava nero, segno che qualcosa stava bruciando «Quando è uscito il fumo nero ho provato a spegnere l'incendio. L'estintore era carico e funzionante ma non c'era già niente da fare». Troppo alte perché potessero essere domate da un estintore. le fiamme divoravano quasi completamente il mezzo prima che arrivasse il soccorso dei Vigili del fuoco.
Sono ancora sotto indagine le cause che hanno portato all'incendio del mezzo, ma come osserva il Presidente di Conerobus, Maurizio Papaveri, si può già trarre una importante conclusione dall'accaduto: «È una bellissima controprova vedere, che in questa situazione critica, il nostro autista abbia saputo muoversi correttamente, mettendo in sicurezza gli utenti. Tutti i nostri autisti sanno come comportarsi in questa situazione, facciamo formazione e cerchiamo di renderli edotti e pronti per ogni situazione».
Il Presidente su domanda dei giornalisti presenti in conferenza stampa si è espresso anche sulle possibili conseguenze dell'applicazione del Super green pass anche al trasporto pubblico locale:«Prima aspettiamo il Decreto poi vedremo cosa prevede e che azioni adottare. Le decisioni verranno prese con la Regione, che ci darà le linee guida su come muoverci. Le ipotesi di un controllo statistico ci sono. Ma bisogna capire chi e come lo farà. Gli autisti devono guidare e anche per gli steward occorre trovare un metodo molto veloce per il controllo. Verificare un codice su un cellulare su mezzi ad alta capienza non è così banale».
La formazione è tra i valori centrali di Conerobus, come spiegato dal coordinatore dei servizi formativi Andrea Gonnella: « La Mobility Academy di Conerobus progetta e realizza corsi di formazione destinati sia alle figure manageriali che ai tecnici del trasporto pubblico locale (TPL). Proprio stamani si conclude la next generation mobility, un progetto formativo volto a ampliare le conoscenze messe a sistema dal Pnrr con attenzione alla sostenibilità ambientale ed economica. Nelle prossime settimane parte invece il corso di formazione destinato ai tecnici che opereranno nei mezzi elettrici ed ibridi che saranno poi in dotazione al TPL. La formazione è quindi uno dei veicoli principali per progettare il sistema del trasporto pubblico del futuro ,anche in ragione delle potenzialità messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».
Ad affiancare la preparazione in questo caso c'è stato anche il sangue freddo e velocità di pensiero di Andrea Fichera, che con efficienza ha posto in sicurezza i passeggeri, senza che nessuno si sia sentito in pericolo durante le operazioni, anche grazie alla calma mantenuta dall'autista, che ritrovandosi sotto i riflettori commenta così prima di riprendere servizio alla guida di una mezzo: « Non mi sento un eroe, anzi sono un po' a disagio per tutta questa attenzione. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, mettere in sicurezza i passeggeri».

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