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comunicato stampa
Elezioni Ancona: Daniele Ballanti, Ankon Civica: "Né un tram né una metropolitana, l’assonanza – Metromare – può ingannare"

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Ballanti: "Oltre che far cadere in inganno chi di trasporto pubblico non se ne intende molto, spacciare una filovia per metropolitana di superficie di sicuro non convince gli ambientalisti nostrani ad accettare la soppressione della Stazione Marittima"

L’assessore al trasporto pubblico Simonella dovrebbe spiegare ai cittadini che rimuovere i binari già esistenti tra la Stazione Centrale e la Stazione Marittima e implementare un corridoio filoviario è una spesa inutile. La filovia scorre già in Via Marconi seppur senza sedi protette (le famose due circolari che ho ideato nel 2012 le prevedevo su sedi protette) ed è un servizio urbano, la metropolitana di superficie (su ferro) è servizio urbano ed extraurbano. Sono due sistemi di trasporto complementari e uno non deve escludere l'altro. La Metromare presa da esempio da Simonella si estende per 15 chilometri, la metropolitana di superficie di Ancona invece ha già i binari in sede e collegherebbe Ancona con Falconara, Senigallia, Jesi, Chiaravalle, Stazione di Osimo, Porto Recanati, ecc.. con una estensione di centinaia di chilometri. Inoltre avrebbe stazioni urbane quali Palombina, Torrette, Palombella, Valle Miano, Passo Varano, Stadio, Aspio, tutto collegato direttamente in centro al Porto. Simonella adduce la sua contrarietà alla metropolitana (vera) al fatto che ci sarebbero lunghe chiusure dei passaggi a livello. Nulla di più erroneo, sarebbe sufficiente una piccola modifica del tracciato dal Mandracchio, lato mura, fino alla Marittima per separare sede metro dalla strada e percorso pedonale, senza passaggi a livello. Per "catturare" il favore del mondo ambientalista non servono escamotage (e infondere paure) ma ascoltare le associazioni, per catturare il favore dei cittadini occorre spiegare perché spendere ulteriori fondi per eliminare i binari esistenti e implementare una metro senza metropolitana.

Infine il capitolo filobus: Simonella, assessore al TPL, sa bene che i nove filobus acquistati nel 2012-2013 sono costati ben 4.000.000 €. Dal 2012 al 2020, dati Conerobus, essi hanno percorso: i tre filo-snodati 18 metri circa 17.000 chilometri l'anno (nulla rispetto agli autobus-snodati 18 metri, circa, 30.000) e addirittura i filobus 12 metri come media solo 6.200 chilometri. Tutti i dati analizzati certificano un forte sottoutilizzo annuale dei filobus, fino a dicembre 2021 quando il servizio è stato del tutto sospeso. I filobus stanno invecchiando senza aver percorso adeguati chilometri. La motivazione del mancato anello filoviario non regge, primo perché la filovia sotto la Galleria del Risorgimento è stata rimossa nel 2013 con Simonella già assessore al TPL, e il ripristino doveva essere già finanziato all’avvio dei lavori, secondo perché i filobus possono circolare anche senza anello filoviario.

Oggi, dopo 18 mesi e a pochi giorni dal voto alcuni pochi filobus sono tornati in circolazione, con disagi ai tranvieri a causa delle strisce blu sotto la linea aerea in Via Marconi le quali costringono i filobus a circolare talmente lontani dalla linea aerea al punto che sono possibili incidenti o "scarruccolamenti" delle aste con potenziali pericoli per la pubblica incolumità. Altri motivi annuali dei disagi la scomparsa delle corsie preferenziali, mancanza dei semafori sincronizzati, strade dissestate e un peggiorare delle condizioni di sicurezza del personale a bordo. Sarebbe meglio usare bene ciò che è già proprietà dei cittadini, la filovia e la sede dei binari della Marittima, piuttosto che ricominciare da zero con progetti che sanno di spot elettorali: il mondo ambientalista ha visto già abbastanza in questi anni su quali sono state le priorità sull’ambiente dell’Amministrazione uscente.









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