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Mount Echo’: contaminazioni artistiche a Montecosaro.

Il festival nasce nel 2018 un po' per caso dall’interesse dimostrato dall’assessore alla cultura di Montecosaro, Marco Cingolani, che si ritrova da subito con gli obiettivi e le idee proposte dall’associazione Centofiorini che si occupava già di attività artistiche multifunzionali. L’unione con l’associazione Anime di Strada è sembrato l’abbinamento perfetto per portare avanti questo tipo di progetto.
L’intento è ancora oggi quello di creare una rassegna che punti all’espressività e all’incrocio tra i vari linguaggi artistici che resta, forse, una delle prospettive più interessanti dell’arte.
Da anni si sta puntando non tanto sulla fama degli autori, sebbene la scelta ricada su nomi di spessore ma, visione comune dell’amministrazione e delle associazioni coinvolte, è quello di aprire una finestra sul mondo per portare alla luce stili e generi musicali diversi sul nostro territorio.
“Se si parla di cultura, dobbiamo parlare di sedimentazione nella nostra realtà cittadina, coinvolgere le scuole e altre associazioni per creare progetti condivisi e dare spazio ai giovani di entrare all’interno di questa realtà e rendere la rassegna sempre più sentita e fatta propria.“ ci spiegano gli organizzatori della rassegna.
Ogni anno il progetto si rinnova oltre che con diversi nomi del panorama internazionale, anche con il tema proposto. In questa edizione si parlerà di “Investigazione dei linguaggi identitari” partendo dalla lingua appunto fino a sviscerare i singoli linguaggi espressivi.
Altra particolarità di quest’anno è l’utilizzo della locandina d’autore, sperimentata già nella precedente edizione, e stavolta affidata ad un duo italiano che vive e lavora a Parigi: Ale+Ale.
St tratta di due giovani che si occupano di editoria e illustrazioni, premiati alla Bologna Children's Bookfair, alla Biennale di Illustrazione Ilustrarte (Lisbona) e al Salon du Livre di Parigi, che si propongono di raffigurare mondi possibili o semplicemente sognati.
Si parte dunque domenica 01 Ottobre alle ore 21:30 e ad aprire la rassegna sarà la talentuosa songwriter Anna B. Savage che arriva per la seconda volta in Italia e lo fa proprio a Montecosaro dove, attraverso le sue canzoni, esprimerà la sua emotività e la sua fragilità.
Anna parla con franchezza dei propri sentimenti senza risparmiarsi, presentando una versione nuda e cruda della consapevolezza di sé, che si mescola a melodie indie e mix di connessioni culturali che l’hanno contaminata a partire dalla famiglia, fino ai viaggi che ha intrapreso.
Il 06 Novembre invece sarà la volta di Aja Monet, prima e unica tappa per lei in Italia, un’artista che pone al centro del suo progetto musicale il recupero di una memoria storica, incarnando i valori dei personaggi afro americani.
Il suo intento è quello di costruire un nuovo modo di fare cultura e inserirsi nella comunità in maniera meno rivoluzionaria, al fine di creare legami duraturi nel tempo che possano fondersi con le altre realtà locali.
Poetessa e organizzatrice di comunità, Aja Monet, sta portando avanti un importante progetto in cui, attraverso l’arte cerca di sedimentare la conoscenza delle battaglie in cui crede, come ad esempio la lotta all’emarginazione, la giustizia sociale o la libertà di espressione soprattutto per le donne.
Il terzo appuntamento sempre a Novembre, questa volta il 19, sarà con gli Holy Wave, una band di Austin – Texas- che ha saputo ritagliare ruoli importanti della The Black Angel.
Sicuramente un gruppo di nicchia del panorama musicale della neo-psichedelia, che riprendono gli stili degli anni 70.
Ancora avvolta nel mistero invece la data finale e i protagonisti di cui ci anticipano soltanto il mese (Dicembre) e che ad esibirsi sarà una band molto apprezzata dalla critica internazionale.
Mount Echò quindi si attesta sicuramente come uno dei festival riconosciuti più per il proprio intento di cercare reali aperture culturali che non rivolto all’attenzione della fama degli artisti proposti, per i messaggi che cercano di far radicare sul territorio, sebbene oggi la rassegna sia seguita da un pubblico che vanta un’area più vasta rispetto a quello Montecosarese.
Una scelta possiamo definire anche coraggiosa che punta soprattutto alla qualità della proposta.
L’auspicio dell’amministrazione comunale e delle associazioni culturali Centofiorni e Anime di Strada è quello di trovare un’apertura soprattutto con le scuole, in particolare avvicinare i ragazzi delle superiori, visti i temi trattati e di renderli sempre più partecipi e attivi.
A tal proposito è stato organizzato nella scorsa edizione un talk con ingresso libero con Claudio Sorge, giornalista musicale del panorama italiano.
Anche stavolta non mancheranno occasioni di confronto con chi vorrà prendere parte alla rassegna.
Non vi resta dunque che lasciarvi contaminare.

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