Coordinamento Marche per la Palestina: "Il nostro 4 novembre"
Stamattina, dopo le ore 10, in occasione della Festa dell'Unità Nazionale, trasformata ormai in una celebrazione acritica del militarismo, un gruppo di attivisti ed attiviste del Coordinamento Marche per la Palestina ha scelto di rompere la cornice dello spettacolo con una presenza simbolica, sventolando le bandiere della Palestina al posto del tricolore.
La risposta istituzionale è stata, come è ormai norma, sproporzionata e molesta. Fermi, pedinamenti, identificazioni, perquisizioni, minacce. Digos e celere hanno interrotto l'esposizione delle bandiere, che tuttavia hanno continuato a sventolare anche durante il discorso di Mattarella, davanti a curiosi e spettatori.
Dopo la Piazza Antimilitarista dello scorso 2 novembre, vogliamo tenere viva la memoria dell'Ancona antimilitarista e solidale, che è fiera del suo passato, fatto di insubordinazione e rivolta contro l'idiozia militare che ha sempre portato i popoli verso enormi tragedie.
Dei passanti ci hanno chiesto il perché della bandiera palestinese, il perché della nostra indignazione in questa giornata di "festa". A loro rispondiamo: perché non c'è nessuna festa, perché il genocidio e tutte le guerre hanno a che fare con noi. Il primo motivo per cui esistono le guerre sono le armi. Quelle che venivano applaudite oggi nel Porto di Ancona.
Palestina libera!
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-11-2025 alle 17:28 sul giornale del 05 novembre 2025 - 37 letture
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