Falconara: intervista a Elenza Tanzarella

Falconara è in piena crisi
finanziaria:qual è la sua ricetta per evitare il dissesto?
Si, collaborare con la Magistratura
affinché il danno erariale in corso di accertamento sia
rapidamente recuperato anche mediante sequestri giudiziari
conservativi. Ridurre il numero e le indennità dei dirigenti e
valorizzare il ruolo dei funzionari. Catturare finanziamenti pubblici
con una maggiore attenzione alla gestione, e minore attenzione ai
dibattiti politici. Collaborare con le associazioni di volontariato e
con le cooperative per garantire i servizi essenziali.
Cosa ne pensa della vertenza Falconara?
La vertenza Falconara è
l\'esigenza di veder riconosciuto il ruolo di servizio che la città
ha a livello regionale per quanto attiene alle infrastrutture viarie,
aeroportuali, del trasporto pubblico su rotaia, della produzione di
energia e per la canalizzazione del traffico da e per Ancona. E\'
sbagliato limitare la vertenza alla richiesta di contributi, per
risanare il debito del Comune, in quanto il ruolo della città
deve essere valorizzato con interventi appropriati, quali il recupero
ambientale di aree strategiche, come la ex Montedison, la Caserma
Saracini, in un\'ottica di programmazione del rilancio del ruolo
attivo della città, dando una visione unitaria alle
prospettive di sviluppo, evitando di procedere con iniziative
sconnesse e frammentarie, come quella di chiedere danaro alla
Regione, poi allo Stato, e finire lì.
E\' favorevole o contrario alle due
nuove centrali Api?
Sono favorevole se questo corrisponderà
alla riduzione dell\'attività di raffinazione da parte
dell\'azienda petrolifera. Dovranno essere garantiti,oltre
l\'abbassamento dei livelli di emissioni inquinanti, la tutela
dell\'ambiente ,della sicurezza e della salute dei cittadini.La
presenza delle centrali dovrà, inoltre , corrispondere alla
garanzia e all\'aumento dei posti di lavoro e al controllo del
rispetto delle norme di sicurezza del lavoro all\'interno
dell\'azienda.
Che ne pensa dell\'unificazione dei
comuni di Ancona e Falconara?
Sarebbe un errore,perché unire
due Comuni gravati da debiti renderebbe ancora più difficile
garantire un livello adeguato di servizi. Inoltre la legge regionale
n .2/2003 incentiva maggiormente le Unioni tra Comuni piccoli,per
formare ambiti più estesi, per cui Falconara può
trovare più risorse aggregandosi con le vicine Unioni, per
ritrovare un ruolo da capofila nel comprensorio. In tal modo gli
uffici saranno deframmentati e potenziati grazie alle economie di
scala e alla riduzione di dirigenti che solo le gestioni associate
rodate possono garantire.
Qual è la sua \"grande idea\"
per Falconara?
Cogliere l\'opportunità, e non
il peso,di avere grandi strutture viarie,intermodali, fieristiche e
aziendali, nel territorio. La città è di fronte a un
bivio:da una parte la prospettiva di divenire un dormitorio e un
punto di mero passaggio, dall\'altra la sfida per la quale mi
batterò,per uno sviluppo progettato ed armonico,con le azioni
di recupero previste dal programma,dando spazio a tutte le
espressioni culturali e innovatrici dei cittadini e delle formazioni
sociali, per far diventare Falconara un luogo da vivere e da
visitare.
Quali le sue priorità e le sue
prime mosse se verrà eletto sindaco?
Riorganizzare e snellire lo staff
dirigenziale della macchina comunale, perché nessun obiettivo
può essere conseguito senza una struttura operativa dinamica e
a basso costo. Co-progettare le linee di azione amministrativa con il
personale, con i soggetti del terzo settore, con le associazioni di
categoria,con le rappresentanze sindacali e tutti i centri di
promozione sociale, per avere la collaborazione di tutti. Per tutti
ci sarà il diritto di esprimere la proprie potenzialità,
nel quadro di una programmazione unitaria degli interventi.Infine,
avvio delle azioni volte a completare il risanamento del bilancio,
azionando i crediti tributari e contabili di cui il Comune è
titolare.
Perché i falconaresi devono
votare lei?
Perché sono l\'unica candidata
portatrice di persone e idee innovatrici, indipendenti e sganciate
dai vincoli che impongono i partiti tradizionali, ma associate in una
rete ben organizzata, e quindi in grado di rilanciare il ruolo della
città,senza occhi di riguardo per i gruppi che l\'hanno
devastata fino a oggi.
Questa è un'intervista pubblicata il 11-04-2008 alle 01:01 sul giornale del 11 aprile 2008 - 1753 letture