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Falconara: Api, Legambiente: Brandoni non legittimi con una convenzione nuove centrali

legambiente 2' di lettura 12/09/2008 - Legambiente Marche e il suo Circolo Martin Pescatore di Falconara lanciano un appello al sindaco Brandoni affinchè non legittimi  il progetto delle due nuove centrali a Falconara. 

Costruire le due nuove centrali per ridurre il deficit energetico regionale è un disegno solo apparentemente ricco di vantaggi- ha spiegato il presidente di Legambiente Marche Luigino Quarchioni- ma che invece causerà una maggiore dipendenza della nostra regione verso petrolio e gas con il rischio molto evidente di rendere nei prossimi anni le Marche meno competitive compreso il suo sisatema industriale. E\' chiaro che legandoci di più alle fonti fossili, al contrario di quanto stanno facendo diversi tra i Paesi più avanzati al mondo, oltre ai rischi ammbentali a cui andremo incontro, perderemo anche l\'opportunità di sviluppo socio economico collegato al proliferare delle energie ronnovabili e alla ricerca connessa al risparmio e all\'efficenza energetica. Mentre al contrario si potrebbe invece generare tanta buona e sana economia con i cittadini, artigiani, imprenditori, agricoltori disposti a contribuire a produrre e risparmiare energia”.



Accelerare l\'iter per la relizzazione delle 2 centrali a Falconara rappresenta insomma una spinta verso il regresso del territorio. L\'errore più grande sta proprio nel continuare a puntare su impianti classici e insistere su fonti fossili come petrolio e gas contravvenendo ai piani fin qui palesati dalla Regione stessa e alla riduzione delle emissioni climalteranti (in linea con gli obiettivi del Protocollo di Kyoto) oltre agli impegni in materia varati dalla Commissione Europea. Ciò favorirà anche l\'incremento delle emissioni da CO2. Con il rischio di sanzioni in arrivo dall\'unione europeadall\'unione europeaSenza contare i problemi legari ai cambiamenti climatici indubbiamente connessi. La reiterata proposta dell\'Api di realizzazione di altri due impianti di generazione di energia elettrica (di 530 e di 70 megawatt), accanto a quello già esistente di 290 megawatt di potenza aumenterà quindi la pressione ambientale sul territorio di Falconara, già provato dalla presenza della raffineria e della centrale esistente perlopiù in un\'area ad elevsato richio di crisi ambientale.



Numerosi incidenti e sversamenti hanno segnato in maniera evidente il territorio e le sue peculiarità turistico-ambientali e ora questo nuovo progetto andrebbe a vanificare gli obiettivi e i principi ispiratori del Piano energetico ambientale regionale. L\' associazione ambientalista è consapevole dello sforzo richiesto nell\'immediato dall\'applicazione del PEAR ma esso rappresenta l\'unica possibilità di mettere in piedi processi economici e sociali notevoli. Il Piano disegna un futuro per la regione Marche fatto di risparmio energetico, fonti rinnovabili, microgenerazione diffusa e biomasse. La realizzazione delle centrali renderebbe invece la Regione più \'debole\' e \'vulnerabile\' in quanto dipendente dai combustibili fossili, ormai con prezzi in costante variazione e di sempre più difficile approvigionamento.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-09-2008 alle 01:01 sul giornale del 12 settembre 2008 - 1164 letture

In questo articolo si parla di attualità, legambiente





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