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comunicato stampa
Un seminario sulla crisi finanziaria americana

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Lunedì scorso, due economisti dell’Università Politecnica delle Marche si sono incontrati con gli esperti di mezzo mondo alla Banca Centrale Europea a Francoforte, per esporre le loro opinioni, il loro ragionato punto di vista sulla bufera finanziaria che sta infuriando sul mondo globalizzato.

I professori Piero Alessandrini, ordinario di Politica monetaria europea, e Michele Fratianni, già professore della Indiana University (USA), ora professore a contratto di Finanza Internazionale nella Facoltà di Economia di Ancona hanno presentato alla Bce una proposta di cooperazione tra le principali banche centrali per stabilizzare il sistema monetario internazionale, ispirata ai principi keynesiani.


E gli stessi insigni studiosi, di ritorno da Francoforte, giovedì 9 ottobre a partire dalle 14,30 terranno un seminario, che si configura come un incontro aperto al pubblico, alla Facoltà di Economia Giorgio Fuà a Villarey. Il seminario/incontro, dedicato agli studenti della laurea magistrale in Finanza, Banche, Assicurazioni, per la sua forte valenza informativa è stato allargato alla partecipazione del pubblico, in quanto ha lo scopo di chiarire i principali aspetti problematici della crisi che a partire dal 2007 ha coinvolto il sistema finanziario americano e si è propagata a livello mondiale, attraverso i circuiti finanziari globalizzati. Un tema che impensierisce, anche per le tante incognite che contiene, oltre che i capi di governo e gli economisti, la popolazione dei piccoli investitori e dei risparmiatori in genere. Il seminario sarà presieduto dal rettore Marco Pacetti, introdotto dal preside Enzo Pesciarelli e concluso da Alberto Niccoli, direttore del Dipartimento di Economia. Dei due relatori, Michele Fratianni ha fatto parte del Consiglio economico del Presidente degli Stati Uniti nel 1981-82.


“Nella attuale temperie finanziaria – spiega il professor Piero Alessandrini - vengono messi in discussione alcuni principi fondamentali che regolano la finanza: la capacità di autoregolamentazione dei mercati liberalizzati, i principi della correttezza, della valutazione del merito di credito, della gestione dei rischi, della trasparenza, della fiducia. La crisi del mercato immobiliare interna agli Stati Uniti si è estesa, con effetti a catena, alle banche di investimento, alle banche commerciali, ai mercati borsistici. Restano dunque aperti alla discussione diversi problemi, che riguardano: come intervenire per tutelare e ridare fiducia ai risparmiatori, quali obiettivi individuare evitando gli eccessi di sopravalutazione e di sottovalutazione della crisi, come ampliare gli strumenti di intervento e di monitoraggio senza costi insostenibili per la collettività”.


Nella intricata rete di problemi, ciò che appare evidente è la vulnerabilità del sistema finanziario basato sulla supremazia del dollaro. La gravità e la diffusione mondiale della crisi impongono un adattamento del sistema alla complessità dell’economia mondiale, nel momento in cui gli Stati Uniti, da paese creditore del resto del mondo, sono diventati il principale paese debitore, con la nuova moneta europea, con lo sviluppo dei nuovi paesi emergenti che sono i principali paesi creditori (Cina in primis). Lo tsunami finanziario del 2007-2008 evidenzia non solo rischi di contagio internazionale della instabilità, ma anche problemi di stabilità politica oltre che economica.




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