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comunicato stampa

Presentata l\'indagine epidemiologica nell\'area ad elevato rischio ambientale

2' di lettura

Marco Amagliani|

Nel 2004 la Giunta regionale affidò all’ARPAM, attraverso il Servizio di epidemiologia ambientale dell’Agenzia, la realizzazione di un’indagine epidemiologica presso le popolazioni residenti nei dintorni della raffineria Api di Falconara e cioè nei Comuni di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano.

Ieri a Falconara Marittima si è tenuto un incontro pubblico per presentare i primi risultati dell’indagine, alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente Marco Amagliani, del dottor Andrea Micheli della Fondazione IRCCS Istituto nazionale dei Tumori di Milano e del direttore dell’ARPAM, Gisberto Paoloni.




L’assessorato all’Ambiente della Regione Marche, nel promuovere quell’indagine, la cui direzione scientifica fu affidata alla Fondazione IRCCS Istituto dei Tumori di Milano, voleva rispondere alle sollecitazioni dei cittadini dell’area interessata, epicentro dell’AERCA, area ad elevato rischio di crisi ambientale. “E’ nota a tutti, infatti, - ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente Marco Amagliani, introducendo la presentazione dell’indagine- anche per i tragici incidenti verificatisi negli ultimi anni, la fortissima pressione ambientale che la raffineria esercita sul territorio circostante“.




La domanda cui l’indagine si proponeva di rispondere è se abitare per più tempo vicino alla raffineria comporti un aumento di rischio per alcuni tipi di tumore. L’indagine epidemiologica ha riguardato un gruppo di 95 persone decedute per tumore negli ultimi dieci anni e 166 controlli su altre persone. I 95 decessi su cui è stato possibile indagare costituiscono comunque il 50% di un numero più ampio corrispondente a 177 morti per tumore in tutta l’area, anche non vicina alla raffineria. I primi risultati evidenziano un aumento, non statisticamente significativo, della mortalità per linfomi e leucemie per le donne e un rischio più marcato, prossimo alla significatività, nelle persone di entrambe i sessi che hanno vissuto più a lungo nei pressi della raffineria.




Arpam e Istituto dei Tumori segnalano la necessità di approfondire lo studio, dal momento che i numeri sono ancora troppo piccoli per giungere a conclusioni definitive, fermo restando l’evidenza qualitativa dell’impatto della raffineria sulla salute dei cittadini. “Dunque – ha rimarcato l’assessore Amagliani - per la valutazione più precisa del rischio è necessario un supplemento di indagine, cui l’assessorato all’Ambiente della Regione darà il massimo supporto e impulso. “ Tale determinazione è supportata dalla proposta della Fondazione IRCCS Istituto dei Tumori di Milano di impiantare un studio ad hoc sulla tipologia dei tumori con approfondimenti biomolecolari, dato l’alto interesse medico scientifico che l’indagine su quell’area riveste.




“Già da subito – ha concluso l’assessore - la Regione promuoverà la messa in campo di interventi di prevenzione primaria, tesi a ridurre drasticamente il rischio di esposizione agli inquinanti atmosferici prodotti dalla raffineria, attraverso una più stringente sorveglianza ambientale e si adopererà per instaurare nella zona un sistema permanente di controllo sanitario della popolazione sollecitando il coinvolgimento dei medici di base.”



Marco Amagliani|

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-12-2008 alle 01:01 sul giornale del 19 dicembre 2008 - 2325 letture