Mariangela Paradisi: \'La mia esperienza in una lista civica\'

Cari amici anconetani e non, comunque andrà, l’esperienza di una Lista Civica mi ha insegnato molte cose. La più importante, e anche la più traumatizzante per chi – come me – continua a credere nella democrazia, è che il “civismo” è visto dal sistema dei partiti come “disturbo”, contrapposizione, eresia e non per quello che è: uno strumento democratico di coinvolgimento dei cittadini.
Una visione della vita politica alternativa al sistema partitocratico. Un tentativo di unire i cittadini attorno ai valori positivi della vita associata. Un’aggregazione di persone provenienti da diversi ambiti sociali che collaborano per raggiungere un obiettivo comune legato alla tutela della comunità. Un esempio di civismo vincente è Riccardo Illy eletto governatore del Friuli nel 2003. Ma è anche Camilleri, Flores d’Arcais, e tutti quei personaggi che pervicacemente insistono nel raccontare una possibile società diversa, libera dai lacci e laccioli delle lobby politiche.
È Sartori che, con tutti i suoi spigoli e intransigenze, ci racconta i perché di un centrosinistra perdente di fronte a un centrodestra sempre più totalizzante (il suo ultimo libro s’intitola “Il Sultano”).
Mi ha anche insegnato che di fronte ad una lista civica che, per definizione, non può essere controllata dalle gerarchie e dunque non può essere strumentalizzata in funzione della gestione del potere fine a se stesso, i partiti di centrosinistra si coalizzano in una lotta senza quartiere per espellere gli intrusi, perdendo di vista sia i contenuti politici che dovrebbero distinguere la sinistra dalla destra, sia la contrapposizione principale, quella con l’antagonista “naturale”: il candidato di centrodestra. Se avete ancora i quotidiani nel bidone della raccolta differenziata, provate a fare una statistica. In questa campagna elettorale anconetana sono state spese più parole per delegittimare la Lista Civica di Galeazzi che per criticare il programma dell’avversario “naturale”, Giacomo Bulgaro del PDL. Come dire: “Tra noi, chiunque vinca, ce la sbrighiamo: siamo politici di mondo e in ogni caso si spartirà come si è sempre fatto” (cambieranno solo i “pesi”). “Ma i cani sciolti, no. Non rispettano le regole del branco!”
Questo atteggiamento, nel caso del PD, è certamente frutto della sua debolezza politica e della paura di perdere le europee.
Per i partiti minori, ormai solo ostaggio di nostalgici personaggi, è invece paura di scomparire. Ma dal punto di vista sociale questo atteggiamento è dirompente. È dire: “Non ci può essere sinistra e centrosinistra se non è controllato da noi!” Chi fa dell’aggettivo “democratico” la sua bandiera, la democrazia la teme e la combatte. Chi fa del popolo la sua linfa politica, lo emargina e lo insulta. Chi è ricorso alle primarie per legittimare le sue scelte, combatte chi ci ha creduto. È sempre molto dura per una Lista Civica avere successo. Le novità a volte sconcertano o non sempre sono comprese fino in fondo dagli elettori, giustamente stanchi di questa politica. Ovviamente, continuo a credere che “Vola Ancona” vincerà. Continuo a chiedere fiducia e dunque il voto. Ma comunico fin d’ora che l’esperienza accumulata da chi in quest’avventura ha creduto, non si disperderà l’8 giugno, com’è successo dopo le Primarie con i cittadini che avevano dato fiducia al PD. Perché quelli delle Liste Civiche la società civile la rispettano. Cordialità a tutti, comunque votiate. È la democrazia!
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-06-2009 alle 15:25 sul giornale del 04 giugno 2009 - 1519 letture