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comunicato stampa
Costruttori edili: sbloccare le risorse e snellire la burocrazia

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Paolo Alessandroni: “Sbloccare le risorse e snellire la burocrazia”. E’ la richiesta del presidente del Collegio dei Costruttori di Ancona, fatta a rappresentanti delle istituzioni, delle’economia e del mondo bancario all’assemblea annuale dell’associazione.

E’ stato un intervento diretto e non retorico quello che Paolo Alessandroni, presidente del Collegio dei Costruttori Edili di Ancona, ha tenuto all’annuale assemblea pubblica alla presenza, tra gli altri, di Mario Mantovani, sottosegretario del ministero per le Infrastrutture e Trasporti con delega alle Politiche abitative, che ha illustrato il Piano casa nazionale e l’housing sociale.



Alessandroni ha posto come condizione essenziale per la ripresa un atteggiamento diverso: quello della fiducia che, “senza trascurare le difficoltà che stiamo attraversando, è un elemento fondamentale per consentire la ripresa.” E poi via, punto dopo punto, i richiami della categoria al sistema creditizio e alle istituzioni. La crisi attuale ha determinato una politica di irrigidimento del credito e di rialzo degli spread, per cui il vantaggio dell’abbattimento del tasso di sconto si annulla e viene aggravato sia dalla restrizione della concessione di mutui alle famiglie, nel mercato dell’edilizia privata, sia dai lunghi tempi di pagamento della Pubblica amministrazione. Per quanto riguarda le opere pubbliche, “ormai è una guerra ai massimi ribassi”, ha denunciato Alessandroni, ricordando che l’unico modo per evitare la sconfitta del settore a livello locale è che le stazioni appaltanti “limitino l’uso del massimo ribasso, escludendo le imprese che fanno offerte anomale, perché i prezzi stracciati implicano il non rispetto di molte regole e penalizzano le imprese più serie”.



Inoltre, i prezzi stracciati sono un falso vantaggio, in quanto “incentivano la litigiosità e i fermo cantiere, il lavoro nero, il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza e non si garantisce certo la qualità delle lavorazioni.” Meglio quindi, per i lavori di maggiore importanza, “svolgere gare di qualità, che prevedono l’aggiudicazione in base a più elementi, tra cui la qualità progettuale e del manufatto e la sicurezza.” Per il resto bisogna sbloccare velocemente i programmi di spesa, ma qui entra in campo la burocrazia responsabile, secondo il presidente, di fortissimi ritardi; mentre ogni mese guadagnato sui tempi di autorizzazione dei programmi “oggi vale la vita di alcune imprese e di tanti lavoratori”.



Non poteva ovviamente mancare l’accenno al Piano casa della Regione che, come ha spiegato l’assessore regionale Gianluca Carrabs, si basa su due linee principali d’intervento: ampliamenti/ demolizioni e ricostruzioni, ma, come ha sottolineato ancora Alessandroni, “la legge che si attende dal 30 giugno, data di scadenza prevista dall’accordo Stato-Regioni, è ancora in gestazione” e ha poi aggiunto che “nell’attuale situazione di asfissia finanziaria e produttiva e con molti lavoratori a spasso, non è possibile che tante risorse private pronte a essere investite a beneficio di un intero tessuto produttivo in crisi, debbano attendere il prossimo anno per essere impiegate”. Inoltre, come avvenne per le auto in attesa dei provvedimenti per la rottamazione, tutto si è fermato “perché non si sa quanto e dove si potrà realizzare.” Invece, occorre far presto e avere un provvedimento ampio e di facile applicazione e far sì che i Comuni e le loro strutture tecniche abbiano un atteggiamento collaborativo con gli operatori privati.



E’ seguita poi l’illustrazione in anteprima assoluta del Piano casa nazionale, fatta dal Sen. Mantovani, il quale ha detto che il Piano “non intende solo rispondere alla più che giustificata domanda di edilizia popolare – 20.000 richieste a Milano, 600.000 in tutta Italia - ma anche alle domande sul merito e la socialità.” Per quanto riguarda gli industriali edili della provincia di Ancona, il comparto è “pronto a recepire gli attesi segnali di un miglioramento dell’economia e a collaborare con tutti i soggetti e in tutte le forme che il piano richiederà, ma anche per questo importante programma la nostra richiesta prioritaria è di fare presto e bene, perché l’uscita dalla crisi dipende soprattutto dalla rapidità con cui i progetti e le risorse disponibili si trasformeranno in attività produttiva”, ha concluso Alessandroni.



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