comunicato stampa
Aziende in ginocchio: raddoppiano i fallimenti in tutta la Provincia

Soprattutto in certi settori manifatturieri, tra i quali si registra
la percentuale più elevata di fallimenti e procedure concorsuali, le
aziende sono messe all’angolo . Inoltre tra i clienti, ribadisce la
Confartigianato, si allungano i tempi di pagamento ed aumentano i casi
di insolvenza: strette in questa morsa le aziende falliscono: in
provincia di Ancona nei primi sei mesi di quest’anno le procedure
fallimentari sono state 73 a fronte delle 33 del corrispondente periodo
del 2008.
Se il numero dei protesti cambiari e dei fallimenti rappresenta il
termometro di un tessuto economico, allora la situazione va analizzata
da vicino.
Infatti il fenomeno delle insolvenze, cioè dei debiti non onorati e
quindi finiti su qualche carta bollata o in un fascicolo in tribunale,
ha subito una drastica impennata. L’aumento del valore dei protesti nel
medio periodo è indice di una tensione latente nel tessuto economico
locale che ora inizia a emergere. Ci si indebita di più rispetto al
passato. Un’allerta per una difficoltà generalizzata che sta colpendo
le imprese locali. Soprattutto quelle di piccole dimensioni. Infatti i
protesti sono riferibili a indebitamenti di breve periodo da parte di
aziende, specie di servizio e commerciali.
Sono soprattutto le piccole aziende, spesso contoterziste, che
falliscono. In un momento di crisi e di sofferenza nel mantenere la
competitività a livello internazionale, sono gli anelli più deboli
della filiera produttiva a “saltare” per primi. Le piccole imprese
spesso vengono coinvolte nelle procedure concorsuali per il mancato
pagamento dei servizi e dei prodotti da parte delle grandi imprese.
Di qui l’appello dunque al rispetto dei tempi di pagamento. Il fenomeno
dei fallimenti rappresenta uno fra i più significativi indicatori
economici congiunturali. Occorre dunque, dichiara Giorgio Cataldi
segretario della Confartigianato provinciale di Ancona, trovare
soluzioni certe per ridare fiducia agli imprenditori. I numeri,
ribadisce la Confartigianato, confermano la dimensione straordinaria
della crisi in atto. In particolare, sono negativi i dati riguardanti
il settore produttivo e l’edilizia, per quanto riguarda fatturati,
produzione e investimenti. E’ quanto mai necessario che il quadro di
riferimento in cui operano le nostre imprese sia il più favorevole
possibile soprattutto per recuperare la fiducia degli imprenditori.
Oggi è ancora di più indispensabile aiutare chi è disposto ad
investire, ed è altrettanto importante aiutare chi soffre per la crisi,
soprattutto con azioni che dilazionino le spese rendendole sostenibili
rispetto ai mancati ricavi.

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