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comunicato stampa

Conferenza su difesa civica e tutela dei diritti fondamentali

2' di lettura

samuele animali

Conferenza su difesa civica e tutela dei diritti fondamentali. Ancona 23 settembre (ore 9.15-17.00). Sala del rettorato dell\'Università Politecnica delle Marche.

Nell’esperienza italiana la difesa civica è stata spesso vista come un’istituzione estranea alla nostra cultura giuridica: l’ombudsman moderno nasce in Scandinavia, anche se si potrebbe discutere – molti sono gli studi romanistici al riguardo – dei suoi antecedenti nell’antichità. La difficoltà maggiore sembra essere quella di ricondurre l’istituto alle categorie del diritto positivo, trattandosi di un’attività non giurisdizionale riconducibile all’esercizio di influenza e persuasione, piuttosto che di poteri giuridicamente definibili come tali.



In Italia, nella prassi, la difesa civica è venuta configurandosi come un organo amministrativo indipendente, volto ad assicurare un controllo eventuale ed informale sugli atti, per cercare di garantire il buon andamento e l’imparzialità della pubblica amministrazione. In questo momento, tuttavia, la cronaca riporta all’attenzione il profilo dei “diritti umani” il cui esame non è stato mai abbandonato alla dottrina (basti pensare alla corrente di studi di cui in Italia il prof. Papisca è esponente certamente tra i più autorevoli) e che è molto evidente nell’attività degli ombudsman specialistici (Garante dei detenuti, Garante dei minori).



Mi riferisco per esempio alle questioni in materia di provvedimenti sull’immigrazione clandestina ovvero alla situazione di sovraffollamento degli istituti penitenziari. Questo dei diritti umani sembra essere altresì il riferimento principale sul quale sono state costruite (e volute dalle istituzioni internazionali e sovranazionali) le Autorità di garanzia nazionali istituite in particolare nelle “nuove democrazie” dei paesi dell’est europeo. Nel titolo dell’iniziativa abbiamo invece utilizzato il termine “diritti fondamentali” perché ci sembrava permettesse ancor meglio cogliere il nesso che c’è tra due impostazioni apparentemente poco conciliabili. Sotto questo profilo l’esperienza delle Marche, in particolare dopo l’approvazione della L.R. 23/08, è particolarmente interessante.



Non solo perché si riunisce sotto l’egida di un\'unica struttura organizzativa e di un unico titolare le diverse Autorità (Garante infanzia, Garante detenuti, Difensore civico) ma anche perché coerentemente a ciò si recupera la denominazione universalmente riconosciuta di “ombudsman” e si definisce la garanzia apprestata rispetto alla buona amministrazione in termini di “diritto” e non più di interesse. Ultimo dato, non meno importante, si esplicita il riconoscimento di forme di coordinamento a livello territoriale tali da configurare, sia pure in embrione, un rapporto di piena sussidiarietà verticale tra i diversi uffici di garanzia (regionali , provinciali, comunali), che pare essere il presupposto teoricamente e funzionalmente più appropriato per configurare il sistema della difesa civica in termini di “livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali”.



samuele animali

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-09-2009 alle 17:54 sul giornale del 12 settembre 2009 - 1082 letture