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comunicato stampa
Falconara: \'Cittadini in comune\' al fianco dei lavoratori API

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cittadini in comune
La Lista Civile CITTADINI in COMUNE c’è! Il Piano industriale dell’Azienda API raffineria, se è quello che conosciamo soltanto attraverso le pagine dei quotidiani, è odioso e inaccettabile poiché scarica responsabilità direttive e strategiche sui lavoratori e sul rapporto lavoratori/territorio/cittadini! Dobbiamo respingere insieme questo doppio ricatto ed oggi ci si presenta l’ultima possibilità dopo quella fallita in occasione del rinnovo della concessione del 2003.
I Sindacalisti di allora ricorderanno certamente l’incontro in raffineria con i rappresentanti dei comitati falconaresi: proponemmo una alleanza per un progetto che, a fronte del rinnovo della concessione, impostasse un piano industriale regionale indirizzato verso lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili (allora l’API investiva già sull’eolico in Sicilia e Puglia!) Non ci riuscimmo. Oggi non ci interessa individuare il perché di quel fallimento collettivo. Ma oggi TUTTI dobbiamo riconoscere che abbiamo perso sei anni.

Il Protocollo di Intesa che API e Regione Marche hanno stipulato è fallito mentre altre Regioni come la Calabria (a Marzo del 2009) sono riuscite a costruire con API Nòva Energia un Protocollo di Intesa che implementa un progetto da 500 Milioni di Euro incentrato su tutta la filiera fotovoltaica ed eolica, sulla produzione di idrogeno da utilizzare come fuel per la produzione di energia, sulla ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica . L’ACCORDO REGIONE CALABRIA API NOVA ENERGIA Se abbiamo chiaro questo, abbiamo anche l’ago della bussola impostato verso la giusta direzione. Ecco perché crediamo che oggi la Vostra vertenza è la vertenza di tutti i falconaresi e di tutta la Regione Marche. E’ dunque necessario che la città scenda in campo a sostegno dei lavoratori ma senza cedere a ricatti di sorta. L’azienda la deve smettere di strumentalizzare la vita dei suoi stessi dipendenti per far passare una riconversione del settore della raffinazione con la riduzione della sicurezza e delle manutenzioni, poiché è questo che significa la riduzione del personale. La connessione che furbescamente l’Azienda suggerisce con la pretesa di costruire nuove centrali termoelettriche è vantaggiosa solo per la proprietà e non compensa lontanamente la drastica diminuzione dell’occupazione paventata nel settore raffinazione.

Se l’Azienda API si ostina a connettere raffinazione con produzione di energia elettrica allora dobbiamo con forza ricordare alla proprietà le parole di uno di loro, Ferdinando Brachetti Peretti “I tempi sono maturi per un salto del processo di innovazione: i tre quarti dei nostri investimenti nei prossimi sei anni saranno puntati sulle fonti rinnovabili: spenderemo tre miliardi di euro per ampliare il nostro portafoglio nel campo del sole, del vento e delle biomasse “ (greenreport.it - 03/11/2008 http://www.bnrenergia.it/leggi_news.asp?id=182 ) I Lavoratori, i cittadini e le loro associazioni e comitati, Falconara Marittima devono pretendere una parte di quegli investimenti e di quel futuro occupazionale e di qualità ambientale e sanitaria per tutti! Chiediamo un confronto pubblico, qui a Falconara, tra i vertici dell’azienda, i lavoratori ed i cittadini sul futuro dello stabilimento


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