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comunicato stampa

Un antologica per ricordare Di Pietro

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A pochi mesi dalla scomparsa, l’Ateneo del capoluogo marchigiano offre i suoi spazi all’antologica di Antonio Di Pietro.

Nei locali espositivi del rettorato, in pazza Roma, infatti, tornano le disincantate atmosfere di colui che ha saputo dare un’anima ad angoli di città che appartengono alla storia di tutti noi. Purtroppo un male senza pietà e senza regole lo ha allontanato definitivamente dal suo cavalletto, dalla sua tavolozza. Grazie all’antologica che si apre venerdì 18 dicembre, alle ore 17,30 ritroveremo il suo mondo, la sua visione del mondo. E quasi potremo ritrovare quei suoi occhi che s’infiammavano parlando di nuovi progetti, quel suo sorriso dolce ed al tempo stesso melanconico che lasciava trasparire il candore, il nitore di uno spirito libero qual era il suo. Ritroveremo di certo, la sua nettezza morale, la sua forza d’animo, il suo essere umile ma generoso cantore d’immagini, il suo essere artista poliedrico che ad Ancona ha dato tanto, senza mai risparmiarsi. Grazie a questa antologica , grazie all’insieme delle opere esposte, scelte personalmente dalla moglie Elvi, dagli amati figli Ilaria e Pietro nonché dalla sorella Cristina, ci si può rendere conto di quanto grande e potente fosse la visione pittorica di Antonio Di Pietro.

L’Ancona di Antonio era ed è un’Ancona ricca di fragranze umorali, radiosa, piena di luce. Con vicoli, piazze, monumenti e antichi palazzi senza segreti. Ma Di Pietro faceva di tutto. Con grande facilità cambiava stile e ritmo pittorico non tanto per stupire quanto per dimostrare a se stesso che i panni del pittore di città gli stavano stretti, troppo stretti. Vivendo di pittura a volte era costretto a ritmi frenetici. Il porto, il Colle Guasco, Capodimonte, il Duomo, piazza del Plebiscito, la fontana del Calamo, Santa Maria della Piazza, la ginestra del Conero. Tanti gli innamorati della sua, della nostra Ancona. Ma nel suo studio c’era e c’è ancora quella voglia inappagata di uscire dal cliché, dagli stereotipi, dalle etichette appiccicategli addosso, per liberare la sua creatività, il suo spirito più vero.

L’antologica di Natale, visitabile fino al 28 dicembre, è una occasione irripetibile per rendergli omaggio, per seguire il suo percorso pittorico, per ricordare questo illustre figlio d’una città che ha poca memoria storica ma che ha una innata sensibilità. D’una città forte, indomita e coraggiosa. D’una città schiva ma piena di slanci, riservata ma generosa, Proprio come lui.


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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-12-2009 alle 19:03 sul giornale del 16 dicembre 2009 - 1695 letture