Centri giovanili a rischio chiusura

Rischiano la chiusura per mancanza di
personale i tre centri di aggregazione giovanile del capoluogo. Sono
rimasti in tre gli operatori-animatori, ognuno dei quali deve gestire
oltre sessanta ragazzi, dislocati nelle sedi di via Marchetti, via
Esino e via Flavia.
“Una situazione insostenibile -ha dichiarato il giovane consigliere comunale Tommaso Fagioli (Pd), che da mesi si sta battendo per risolvere la situazione- questi centri sono fondamentali per togliere i ragazzi dalla strada e favorire una crescita equilibrata. Ma così non si può andare avanti”. Pensare che all\'inizio le tre strutture non erano state neanche riaperte dopo la pausa estiva. “Avremmo dovuto riprendere le attività il primo di settembre- ha riferito un operatore- il 30 agosto ci hanno comunicato che la situazione era in stand-by”.
Da qui una prima interrogazione
in consiglio comunale di Fagioli al vicesindaco Franco Brasili,
(datata 14 settembre), quindi la riapertura immediata dei centri. Ma
con solo tre operatori, a dover gestire circa 250 ragazzi, molti dei
quali in condizioni di disagio e disabilità. “Brasili aveva
promesso che sarebbero stati stanziati 52 mila euro nel bilancio, che
sarà approvato a marzo, per pagare nuovi operatori -spiega Fagioli-
e intanto in questi mesi si era impegnato a reclutare dei volontari
per supportare gli operatori. Non è stato fatto niente”. Così il
giovane consigliere lunedì presenterà una nuova interrogazione, per
accertarsi che la cifra sia stata almeno inserita nel bilancio e per
sollecitare interventi, magari un bando per trovare nuovo personale
formato ad hoc. “Andrebbero bene anche ragazzi o genitori che
decidono di prestare servizio in maniera volontaria e gratuita -ha
detto Fagioli- l\'importante è non lasciare gli operatori isolati”.
Per ogni operatore il costo stimato annuale è di circa 17mila euro:
“cifre accessibili, non stiamo chiedendo milioni -ha sottolineato
Fagioli- potremmo partire con un paio e poi aumentare. Basta tagliare
altre spese per party e spettacoli, che andrebbero messi in secondo
piano rispetto a un importante progetto di recupero come quello dei
centri di aggregazione”.
I quali offrono un servizio ricreativo per giovani dai 14 ai 18 anni e dai 19 ai 29 anni: sono aperti a tutti i ragazzi che vogliono fare amicizie ed interagire in attività che interessano la manipolazione, il laboratorio, il bricolage ma anche i giochi di società, il ping pong, il bigliardino e internet. Nei centri vengono anche organizzati tornei e corsi come quello di barman, deejay, strumenti musicali,murales. Vengono inoltre progettate feste, cene a tema, cineforum, uscite e scambi internazionali.
Questo è un articolo pubblicato il 31-01-2010 alle 12:17 sul giornale del 01 febbraio 2010 - 2572 letture