comunicato stampa
Favia (IdV): Muse, il contenitore della cultura regionale e cittadina

Il vicepresidente della Fondazione Muse, se è così critico verso la gestione del Comune e delle Muse stesse, ben potrebbe dimettersi, visto che lamenta di non essere messo in grado di ben operare.
Ciò detto, il problema è altro rispetto a quanto sostiene Pietrucci.
In nessuna città italiana ove non c’è un ente lirico e un teatro di tradizione, chi fa lirica ordinaria gestisce il teatro ove opera uno Stabile di prosa (lo Stabile sta alla prosa come l’Ente lirico sta alla lirica. Tanto per capirsi il rango dello Stabile pubblico è quello della Scala di Milano): paròliamo proprio di un’eresia.
Questa è l’anomalia che va sanata al più presto: le Muse devono essere il contenitore della cultura regionale e cittadina, gestita dallo Stabile e gli enti culturali vanno ospitati gratuitamente.
Le Muse devono “rendere” vivendo intensamente, ospitando una libreria, negozi, bar, ristoranti, feste, convegni e catering. E soprattutto vanno ridotti i costi della stagione lirica, che la città deve avere, ma a costi contenuti: i costi di oggi non se li può più permettere, perché deve investire nel sociale e in tante altre forme di cultura che stanno soffrendo, soprattutto quella giovanile.
