contatore accessi free
SEI IN > VIVERE ANCONA > POLITICA

Editoriale
Duca: se la \'corruzione\' paga bene, ben venga la corruzione?

3' di lettura
914

Eugenio Duca
Eugenio Duca, Sinistra per Ancona, ha inviato al segretario nazionale dell’IDV Antonio Di Pietro una lettera aperta sulle vicende anconetane.

Caro Onorevole, Le ho scritto nel 1995 per manifestarLe la mia solidarietà dopo le dichiarazioni televisive dell’eminente e stimato Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, “sul tintinnio delle manette”. Le ho scritto nuovamente, con altri Deputati e Senatori, quando Lei era Ministro dei Lavori Pubblici , per segnalarLe le gravi emergenze marchigiane e anconetane, trovando un pieno appoggio da parte Sua e del Governo, tanto che in pochi anni sono state stanziate risorse ingenti per Ancona e per le Marche (terremoto, ferrovie, porto, aeroporto, interporto, centro storico, galleria S. Martino, teatro delle Muse, ecc.).


Le ho scritto anche sulla vicenda “Quadrilatero spa”, ma Ella anziché far pulizia di un costoso e inutile orpello, come aveva promesso, si è acconciata a nominare un proprio esponente nella Società a totale capitale pubblico: meglio un posto che niente. Alle elezioni comunali del giugno scorso il Suo Partito ha ottenuto un risultato modesto (la metà dei voti rispetto alle europee che si sono svolte nello stesso giorno), come l’UDC, meno della lista civica, di Sinistra per Ancona e di Ancona 5 stelle di Grillo. Eppure grazie agli errori madornali del PD locale, anziché un Consigliere comunale, come scaturito dal voto popolare, il Suo Partito ne ha acquisiti tre, poi il Vice Sindaco, tante nomine nelle varie partecipate fino alle “estorsioni politiche” al Sindaco: o nomine o crisi! Sempre grazie alla debolezza del PD il Suo Partito ha avviato una campagna acquisti tale da far apparire Moggi un dilettante. Prima un comunista, poi un verde e infine una del PD, nientemeno la capolista PD alle comunali (un’imprenditrice a reddito zero), dopo che due ex PD, non candidati dal proprio partito, sono stati immessi nella lista Di Pietro ed oggi siedono in Consiglio comunale.


Secondo Lei si tratta di scelte maturate dopo un lungo travaglio politico, ideologico, programmatico o, forse, più banalmente: “che te serve frà?”. Infatti al cambio di casacca si accompagnano profferte di candidature alle regionali, nomine, posti, assessorati. In Ancona stiamo assistendo ad un’enorme “corruzione istituzionale” condotta dal Suo Partito. Persino il PdL perde pezzi. Non oso prevedere come sarà coniato il disegno di legge, o decreto legge anticorruzione, predisposto da un Governo in cui ci sono esponenti che hanno corrotto persino il più alto grado della Magistratura italiana ( la Cassazione). In Ancona, nella mia città, mi piacerebbe che Lei, On. Di Pietro, annunciasse che non c’è spazio per la “corruzione politico-istituzionale”: la più grave in assoluto e foriera di altre corruzioni come è avvenuto “concretamente” anche in Ancona, con un candidato IdV (alle comunali), arrestato perché pretendeva soldi in cambio di un posto di lavoro.


Lei On. Di Pietro, ha nominato un Deputato, l’On. Davide Favia, la cui coerenza è nota agli anconetani essendo stato, a suo tempo, cofondatore del Partito Forza Italia, poi coordinatore regionale dell’UDEUR di Clemente Mastella ed oggi portavoce – Commissario del Suo Partito ed in tale veste, promotore della campagna acquisti corruttiva. Nessuno è perfetto ma Lei direbbe “che c’azzecca”? Se può veda di rimediare, magari prima del decreto anticorruzione. Onorevole Di Pietro, fra pochi giorni compirò sessanta anni. Mi faccia questo regalo. Ancona non merita, dopo Galeazzi e Sturani, anche questo affronto. La ringrazio per quanto potrà fare e Le invio i migliori saluti. Con immutata stima.



Eugenio Duca