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Duca: 'E ora via Favia'

Eugenio Duca 2' di lettura Ancona 04/05/2010 - Non è la proposta di intitolare una via cittadina, come ad esempio via Flavia, da avanzare alla Commissione toponomastica del Comune di Ancona.

E’ la constatazione della conclamata incompatibilità del Commissario IdV David Favia, designato quale rappresentante del Comune dorico nel C.dA. della Fondazione “Le città del teatro”, dichiarata dall’avvocatura del Comune di Ancona, alla quale il Signor Sindaco ha rivolto il quesito. Come evidenziato nell’interrogazione si tratta di una doppia incompatibilità, in qualità di Consigliere comunale (rimossa TARDIVAMENTE rispetto agli obblighi di legge) e in qualità di responsabile politico dell’IdV.

Se Favia non si dimette dal C.d.A. della Fondazione “si dovrà procedere necessariamente a farne dichiarare la decadenza” come previsto dalle norme. Spero vivamente che si dimetta immediatamente anche perché più che un partito “post–ideologico” quello dei Favisti appare un partito che ha sostituito alle ideologie e ai valori “l’ideologia del posto.” Ideologia che ha attratto non solo la ex PD Moroder, ma anche gli ex comunisti Filippini e Brandoni che si ritrovano abbracciati, appassionatamente, alla ex responsabile femminile del MSI. David Favia, pari al Ministro Scaiola è stato preso, come sostiene Di Pietro, “con il sorcio in bocca”. Quindi per cortesia “VIA FAVIA DALLO STABILE OVE E’ STATO NOMINATO MA INCOMPATIBILE!”

La nostra città rispetta e chiede il rispetto delle norme a tutti, anche ai Favisti. Sempreché il Vice Sindaco non minacci ulteriormente le proprie dimissioni intermittenti, perché Ancona a tutto potrebbe rinunciare tranne che al coerente e coraggioso Vice sindaco che ha persino rinnegato, in Consiglio comunale, di aver sottoscritto i documenti dell’IdV dei favisti. Ai quali rinnovo pressanti richieste: GIU’ LE MANI DALLE MUSE! GIU’ LE MANI DA ANCONA!






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-05-2010 alle 14:43 sul giornale del 05 maggio 2010 - 802 letture

In questo articolo si parla di politica, Eugenio Duca





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