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Frattini per il decennale della Iai, 'L'Adriatico come macro-regione'

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frattini e spacca

Appuntamento di grande prestigio, mercoledì, per la città di Ancona. Il meeting dei ministri degli esteri degli otto paese aderenti all'Iniziativa Adriatico-Ionica ha imposto misure di sicurezza straordinarie.

Traffico bloccato, forze dell'ordine dislocate un po' ovunque già dalla prima mattinata, auto blu. Ancona si è trasformata nel palcoscenico di un'iniziativa di carattere europeo, tanto che il Segretariato permanente della Iai rimarrà nella città dorica anche dopo il primo giugno, con il passaggio della presidenza al Montenegro.

L'evento di ieri segna il decennale dell'Iniziativa Adriatico-Ionica, e il documento redatto a margine dell'incontro segna un'importante svolta in prospettiva futura. E' stato infatti fissato per il 2014 il termine ultimo per la creazione della Macroregione dell'Adriatico e dello Ionio: oltre all'Italia, alla Slovenia e alla Grecia (già membri dell'Unione Europea), entreranno nel progetto comunitario anche il Montenegro, l'Albania, la Bosnia, la Serbia e la Croazia. Il Ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, fa il punto della situazione: "L'incontro di oggi è servito per tracciare un bilancio delle attività compiute e per costruire il documento che verrà sottoposto a tutte le istituzioni europee".

L'obbiettivo è "ambizioso", secondo Frattini, e mira alla creazione di una grande area di cooperazione e sviluppo "sul modello della macroregione del Baltico". "Questo progetto non prevede alla duplicazione di leggi ed apparati burocratici - spiega ancora Frattini - ma è orientato all'integrazione economica e culturale di una vasta area che potrà intercettare e sfruttare al meglio i fondi ordinari dell'Unione Europea, anche in previsione dell'allargamento ai paesi dei Balcani occidentali". Se infatti la Croazia entrerà a breve, Albania e Bosnia dovranno accellerare le procedure per la liberalizzazione dei visti, così come il Kosovo. Discorso simile anche per il Montenegro e la Serbia: con la creazione della macroregione, le loro domande di adesione all'Ue potrebbero essere analizzate in tempi più brevi.

La presidenza della Iai passerà ora al Montenegro, e il ministro Milan Rocen ringrazia formalmente l'Italia per il lavoro svolto finora. "Essere uno Stato piccolo e giovane ha i suoi vantaggi - scherza Rocen - perchè tutti ti vogliono aiutare". Il ministro montenegrino chiude il suo intervento con uno slogan: "Non siamo più paesi della ex Jugoslavia, ma futuri membri dell'Unione Europea".

Gian Mario Spacca commenta così il meeting di ieri: "Si è respirato un clima molto positivo durante l'incontro, caratterizzato da una grande determinazione a continuare su questa strada che ci porterà a diventare una macroregione nel 2014". "Dieci anni fa - ricorda Spacca - si usciva da una durissima guerra e si puntava sul processo di pace e coesione nell'area balcanica. Da oggi, invece, il quadro cambia e si punterà alla crescita reciproca attraverso progretti concreti".





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Questo è un articolo pubblicato il 05-05-2010 alle 15:07 sul giornale del 06 maggio 2010 - 803 letture