Eugenio Duca su Favia e il caso Stabile: 'Non finirà qui'

2' di lettura Ancona 07/05/2010 - Il capogruppo di Sinistra per Ancona torna sul tema caldo del momento (l'incompatibilità di Favia con la nomina nel CdA del Teatro Stabile) e dice di "aspettare risposte dal sindaco".

"Stiamo davvero rasentando il ridicolo". Eugenio Duca non usa giri di parole e torna ad attaccare l'IdV e David Favia sulla questione incompatibilità. Toni durissimi, quelli del capogruppo di Sinistra per Ancona, che non ha assolutamente intenzione di mollare la presa, ed attende risposte dalla maggioranza dorica. "Ho presentato un'interrogazione, aspetto che il sindaco mi risponda in sede di Consiglio Comunale. E se continuerà a ribadire che Favia non è il leader dell'Idv - prosegue - chiederò per quale motivo trattino con un passante".

Ad ascoltare Duca, si ha la sensazione che la polemica sia lontana anni luce dal risolversi. "Favia ha trattato in prima persona con il sindaco, minacciando ripetutamente la crisi o il ritiro del vicesindaco Brasili. Insomma, di che parliamo? Anche Di Pietro è stato chiaro, indicando in Favia il referente IdV per le Marche. E chi ha ruoli politici di primo piano, all'interno di un organo di garanzia, ha un potere ricattatorio fortissimo". "In un paese normale - chiosa Duca - Favia si dovrebbe dimettere. In alternativa, il sindaco dovrebbe dare spiegazioni all'assemblea dei soci della Fondazione e chiedere le dimissioni".

Insomma, mentre il segretario comunale del Pd Fontana ribadisce che "la questione è politicamente chiusa, anche se ora spetterà all'ufficio legale del Comune valutare il tutto", Duca promette battaglia. Già da lunedì prossimo, in Consiglio comunale. "Non finirà qui, assolutamente". Anche perchè lo stesso capogruppo di Sinistra per Ancona riferisce un altro episodio che farà discutere. "Vengo ora da una riunione della Commisione Urbanistica, dove Serenella Moroder ha votato contro l'assessore, appoggiando Pdl ed Udc". La temperatura a Palazzo del Popolo, lunedì pomeriggio, potrebbe di nuovo tornare a salire.