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Difesa dello stato sociale, i sindacati protestano

unione sindacati di base 2' di lettura Ancona 27/05/2010 -

Dopo aver causato milioni di cassaintegrati, disoccupati e precari nel settore privato, la crisi arriva prepotentemente nel settore pubblico chiamato di nuovo ad assumere il suo tradizionale ruolo di bancomat dei Governi.



Il Governo annuncia, infatti, in ossequio alle direttive dell’Europa, una manovra finanziaria lacrime e sangue, da oltre 25 miliardi: blocco del rinnovo contrattuale 2010-2012; blocco delle retribuzioni per 4 anni, quindi fino al 2013; blocco degli scatti di anzianità nella scuola e università; riduzione del 50% delle spese per la formazione del personale; riduzione del 50% delle spese per il personale a tempo determinato; proroga per altri 2 anni del blocco delle assunzioni; riduzione delle finestre di uscita per il pensionamento con slittamento di un anno dalla maturazione dei requisiti; donne in pensione a 65 anni dal 2016 anziché dal 2018; liquidazione pagata in ritardo ed in tre tranches.

“Un attacco frontale senza precedenti”, dichiarano Francesco Graziosi e Crescenzo Papale della Federazione RdB/USB PI Marche. “Dopo 20 anni di sacrifici a vantaggio di capitalisti e banchieri, la manovra del governo vuole garantire i banchieri con nuovi sacrifici per i salariati e i servizi sociali”.

“La crisi, viene affrontata andando a tagliare ancora una volta i salari dei dipendenti pubblici, le pensioni ed i servizi pubblici; e così invece di far pagare i costi della crisi a chi realmente l'ha prodotta, si continuano a foraggiare i veri responsabili - banche ed imperi finanziari - con il denaro pubblico e con i salari e le pensioni dei lavoratori” proseguono i sindacalisti. “E tutto questo, aggiungono, in un contesto di corruzione generalizzata del quadro dirigente del Paese, corruzione che la Corte dei Conti ha recentemente quantificato in 60 miliardi di Euro”. “E allora “PAGHI CHI NON HA MAI PAGATO!” Ecco perché il presidio di protesta viene fatto presso i simboli del mondo finanziario, per indicare fisicamente ai lavoratori il vero motore della crisi”! “Si apre dunque una fase che non potrà che essere caratterizzata dal conflitto in tutto il Paese. Dopo il 28 maggio ci sarà, infatti, a Roma la manifestazione nazionale di tutti i lavoratori contro la manovra e l’attacco ai diritti; infine lo sciopero generale del Pubblico Impiego, da noi indetto per il 14 giugno”, concludono i dirigenti RdB/USB PI Marche.

VENERDI’ 28 MAGGIO 2010
GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE PER DIFENDERE STATO SOCIALE E LAVORATORI PUBBLICI
PRESIDIO AD ANCONA SOTTO LA SEDE DELLA BANCA D’ITALIA
(PIAZZA F.KENNEDY)






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-05-2010 alle 14:17 sul giornale del 28 maggio 2010 - 701 letture

In questo articolo si parla di attualità, sindacato, RdB Pubblico Impiego, USB





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