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comunicato stampa
Pensionati: si va avanti in media con 700 euro al mese

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I dati per la Provincia di Ancona elaborati da Confartigianato.

Oltre 110.000 pensioni di anzianità in provincia di Ancona. Secondo i dati Inps elaborati da Confartigianato sono 68.433 infatti le pensioni di vecchiaia erogate dall’Ente previdenziale nella Provincia agli ex lavoratori dipendenti (40.121 uomini, 28.312 donne) per un importo mensile medio di euro 705, 41 (831, 41 per gli uomini, 526, 85 per le donne); 10.281 le pensioni di invalidità (5.218 gli uomini, 5.063 le donne) per un importo medio mensile di euro 546, 99 (620, 83 per gli uomini; 470, 88 per le donne). Diverse le cifre per le pensioni riservate agli ex lavoratori autonomi: sono in tutto 42.054 le pensioni di vecchiaia erogate (20.854 gli uomini, 21.200 le donne) per un importo mensile di euro 705, 83 (913, 33 per gli uomini, 501, 71 per le donne). Sono 5.034 le pensioni di invalidità erogate (1.829 uomini, 3.205 donne) per un importo medio mensile di euro 462, 22 (517, 84 per gli uomini e 430, 49 per le donne). In pieno clima di riforma finanziaria, Confartigianato comprende che nell’ottica di risanare i conti pubblici vi sia necessità di tirare le cinghia e compiere alcuni sacrifici al fine del bene comune ma auspica che non venga meno la dovuta attenzione alle fasce sociali più deboli e che i lavoratori autonomi non siano penalizzati.

Per questo chiede che gli Enti chiamati a operare tagli sulla spesa pubblica continuino a investire sulla spesa sociale e nel possibile a potenziare i servizi già presenti. Il Patronato Inapa della Confartigianato è a disposizione per verificare gratuitamente la posizione di quanti sono in procinto di andare in pensione, lo stato dei versamenti contributivi ecc., verifiche oggi ancora più opportune alla luce delle ventilate modifiche e della normativa che è in fase di cambiamento. La Confartigianato ricorda inoltre che sono circa 200.000 a livello nazionale le persone alle quali l’Inps ha inviato una informativa che prevede la possibilità di chiedere in modo autonomo l’estratto contributivo oppure di rivolgersi ai Patronati per la verifica della propria posizione.

Negli ultimi anni, ribadisce Sergio Lucesoli presidente dell’Anap Confartigianato, le pensioni hanno subito una consistente svalutazione, anche a causa dell’attuale sistema di adeguamento Istat alla variazione dei prezzi al consumo, che non rispecchia l’inflazione reale e non tiene conto dell’evolversi del tenore di vita generale del Paese. Per tutelare il potere di acquisto delle pensioni si rende pertanto necessario adottare un paniere specifico per i pensionati in base al quale l’Istat calcoli l’indice di rivalutazione delle pensioni. Inoltre riparametrare le pensioni all’incremento dei salari e degli stipendi, come avviene in altri Paesi europei. Infine rivalutare le pensioni minime escluse da ogni beneficio negli ultimi anni. Occorre in altri termini garantire che anche i pensionati possano recuperare per legge il potere di acquisto, conseguendo quello che i lavoratori attivi ottengono attraverso la contrattazione collettiva (lavoratori dipendenti) o il libero mercato (lavoratori autonomi). Per questo chiediamo una risposta legislativa al disagio economico di milioni di pensionati penalizzati dalla svalutazione dei loro trattamenti pensionistici.



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