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Banda riciclava denaro a San Marino, fermato anche un fabrianese

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La Guardia di Finanza di Ancona ha "smantellato" una banda italo-romena. Avrebbe riciclato denaro frutto di una truffa alla Banca del Titano per oltre 10 milioni.

Secondo le indagini delle Fiamme Gialle, i soldi venivano prelevati attraverso un complicato giro di assegni. Una truffa che ha alimentato conti correnti intestati a persone vicine al gruppo, creando una situazione di sofferenza per l'istituto sanmarinese e contribuendo a crearne il dissesto.

Sedici le persone denunciate, 20 invece i funzionari di banca e dipendenti di 13 istituti di credito di rilevanza nazionale, sanzionati per aver omesso di segnalare le operazioni finanziarie sospette per circa 83 milioni di euro.

L'operazione 'Coupon', condotta dal Gico del Nucleo pt, ha permesso di individuare quindi i responsabili del suddetto dissesto dell'Istituto bancario. Infatti tramite complici e prestanome italiani e romeni, titolari di imprese nazionali attive nel settore del commercio di calzature, autoveicoli, abbigliamento ed anche nel servizio pubblicitario, riuscivano ad accreditarsi presso l'Istituto di credito della Repubblica del Titano, ottenendo così disponibilità finanziarie cospicue non coperte da garanzie idonee.

Secondo gli investigatori la mente dell’operazione sarebbe stato S. M., fabrianese di 52 anni residente a Senigallia dove ha uno studio di pubblicità, con la complicità anche dell’ex direttore della Banca del Titano. I due sono ora indagati per il reato di truffa a San Marino. Nell’indagine anconetana invece, eseguita dagli uomini del nucleo di polizia tributaria guidati da Gaetano Scazzeri, S.M. è accusato di trasferimento fraudolento di valori in concorso con V. P., 51enne residente a Falconara, W. M., 60enne di Fabriano, e con i rumeni E. A. B. e J. V.



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Questo è un articolo pubblicato il 29-06-2010 alle 14:02 sul giornale del 30 giugno 2010 - 1272 letture