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comunicato stampa

Trasporti e Conerobus: no ai tagli, sì alla stabilizzazione dei precari

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A seguito degli articoli di stampa relativi ad eventuali tagli del trasporto pubblico locale comparsi questi giorni nella cronaca cittadina, la Fit-Cisl Marche intende rettificare alcune notizie e dichiarazioni fatte.

Per prima cosa si sappia che la Fit-Cisl si è sempre dichiarata contraria ad eventuali tagli al trasporto pubblico, poiché le minori risorse che verranno erogate a Regioni, Province e Comuni, non devono automaticamente mettere a rischio i servizi, né provocare aumenti di tariffe e partecipazione alla spesa dei cittadini, bensì sollecitare la responsabilizzazione della amministrazioni locali per reperire risorse, premessa per l’attuazione del federalismo fiscale, attraverso: 1) rigore ed efficienza della spesa pubblica, delle pubbliche amministrazioni e delle utilities locali, 2) tagli ai costi istituzionali e agli sprechi della politica, anche rendendo pubblici per la valutazione dei cittadini alcuni relativi indicatori di bilancio, 3) compartecipazione alla lotta all’evasione. Si dovrebbe invece agire attuando politiche di avvicinamento al trasporto collettivo di persone migliorandone la qualità, attraverso l’adozione di scelte efficaci atte a garantire efficienza, sicurezza, competitività.

Sarebbe inoltre opportuno intervenire sulla polverizzazione aziendale (1.200 aziende autoferrotranviarie in Italia), per realizzare economie di scala e contenere i “costi della politica” (con la riduzione dei consigli di amministrazione e delle consulenze), insieme ad una seria politica di recupero dell’evasione tariffaria (450 milioni di euro di minori introiti stimati). È noto che i lavoratori, da molto tempo, stanno facendo la loro parte con il progressivo ampliamento delle flessibilità e con la partecipazione attiva a tutti i processi di incremento produttivo. Difatti, il contratto nazionale della mobilità, si pone proprio l’obiettivo di stabilire regole nuove e più moderne per affrontare in maniera seria e responsabile la stagione delle liberalizzazioni e delle ristrutturazioni aziendali, ma proprio le associazioni datoriali del trasporto pubblico su gomma ne ostacolano la definizione, salvo poi brandire l’arma dei licenziamenti collettivi e della diminuzione dei servizi. Per quel che concerne la Conerobus invece, il delegato Fit-Cisl Steven Lanciani precisa con fermezza che la r.s.u. non ha mai concordato con l’azienda eventuali tagli alle corse o al personale.

Anzi, nei vari confronti con la parte datoriale, ha sempre sostenuto l’assoluta necessità di stabilizzare i lavoratori a termine che lavorano da anni in azienda in maniera continuativa per sopperire alla cronica carenza di personale. I rappresentanti Fit-Cisl aziendali vogliono sottolineare che in Conerobus ci sono molti operatori a termine che lavorano quasi tutto l’anno già da parecchio tempo, e che a nostro avviso l’azienda ecceda in questa situazione non adempiendo appieno allo spirito della Legge 247/2007 che stabilisce un periodo massimo di lavoro a tempo determinato (36 mesi), dopo il quale il lavoratore deve essere stabilizzato. Riteniamo inoltre necessario per i lavoratori ed i cittadini conoscere i progetti futuri di quest’azienda, attraverso l’urgente rielaborazione di un nuovo piano industriale che contenga iniziative atte alla riduzione dei costi fissi e alla determinazione di strategie industriali finalizzate in tal senso. Per esempio accordandosi con le altre imprese di tpl, per l’acquisto di beni e servizi (assicurazioni mezzi, telefonia, carburante, pulizie, ecc.), al fine di ovviare eventuali “cartelli” delle imprese erogatrici (si pensi che la sola Conerobus a quasi raddoppiato i costi relativi alle assicurazioni). Al di là di alcune iniziative che potrebbero già essere messe in atto, riteniamo comunque opportuno attendere le risultanze dei tavoli di confronto tra le parti sociali già attivi in sede regionale.



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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-08-2010 alle 15:45 sul giornale del 07 agosto 2010 - 1954 letture