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comunicato stampa

Falconara: strategie energetiche, Cic scrive all'assessore Astolfi

5' di lettura

Egregio Assessore Astolfi, Le inviamo questa nostra con spirito propositivo poiché le posizioni da noi espresse rispetto ad alcuni progetti energetici e di produzione elettrica che riguardano il nostro territorio non sono assimilabili al fronte del "no".

Le nostre ragioni sono ancora oggi sostenute da una visione strategica alternativa e praticabile di cui tanto la destra quanto la sinistra si sono dimostrati incapaci di interpretare. Lei, Assessore, ha ragione quando sostiene che è strategico indicare quale fonte energetica primaria utilizzare per i bisogni dell’industria e dei cittadini. Però, aggiungiamo che è strategico anche individuare quanta energia e quanta elettricità serve e come produrla per il benessere di tutti e non solo per la convenienza di pochi. La Regione Marche - che abbiamo più volte decisamente criticato - con il PEAR si è data una buona “mappa” strategica nel percorso energetico però non ha mai messo a punto tutti gli strumenti attuativi necessari e decisivi per percorrerla! Così assistiamo ad azioni e reazioni che demoliscono il PEAR nella totale assenza della Regione. Abbiamo assistito alla levata di scudi dei Comuni retti da Centro destra e Centro sinistra contro la Provincia di Ascoli favorevole alla centrale termoelettrica a cogenerazione a metano da 85MWe a Marino del Tronto, ancorché perfettamente in linea con il PEAR e necessaria per il distretto industriale della zona! Abbiamo assistito alla levata di scudi anche da parte di associazioni di cittadini contro gli impianti eolici divenuti improvvisamente tutti paesisticamente devastanti, ancorché perfettamente in linea con il PEAR!

Ma nel frattempo, cassato quello che il PEAR prevede, stiamo vedendo che la Società API pretende di accollare agli abitanti di Falconara un altra grossa centrale termoelettrica ed un rigassificatore che non sono previsti dal PEAR! Che cosa accade strategicamente? Accade che “tanto c’è Falconara “, cioè che i decisori politici nazionali, regionali e comunali - equamente divisi tra destra e sinistra - hanno deciso che Falconara deve produrre energia ed elettricità per tutti e, quindi, tanto vale affibbiarle dell’altro! Facile fare i paladini del paesaggio contro l’eolico … E, come Lei, anche noi critichiamo aspramente questo atteggiamento! Ma ci domandiamo: è etico questo comportamento politico nei confronti della salute e del territorio dei falconaresi? Noi pensiamo di no, ed arriviamo al nodo strategico da Lei posto su cui è doveroso ragionare. Le Marche, con la raffineria API, produce carburanti per se e per almeno altre quattro regioni dell’Italia centrale. Noi, a Falconara, ci accolliamo tutto l’inquinamento per far viaggiare le auto di quattro regioni del Centro Italia oltre le Marche! In più, seppur leggermente in declino, abbiamo una buona produzione di gas naturale estratto dalle piattaforme in mare e a terra. Siamo in debito di elettricità, è vero, ma nessuno crede alla barzelletta che ognuno consuma l’elettricità che produce nella propria regione! Come sarebbe una barzelletta credere che ognuno consuma la benzina raffinata nella propria regione! Ci diciamo e ci dicono tutti i giorni che il mondo è globale e poi crediamo che l’elettricità o la benzina circoli solo dove si produce? Sfatata la chimera dell’autosufficienza elettrica, anche noi come Lei pensiamo che il metano sia un combustibile fossile meno peggio del petrolio.

Ma comunque il metano è un idrocarburo, esauribile e a costi crescenti per chi non ce l’ha o ce ne ha poco. Ed allora, in base a queste considerazioni, la domanda è: se siamo d’accordo che il metano è meno peggio del petrolio, quanto ce ne serve e a che prezzo per l’industria e per gli usi domestici? L’Italia ha la fortunata posizione geografica che è collegata e collegabile tramite gasdotti ai continenti e zone europee produttrici di metano. Oggi, i gasdotti esistenti sono già in fase di potenziamento e altri sono in costruzione con provenienza Caucaso e Nord Africa. Allora, ci servono veramente i rigassificatori oppure qualcuno vuole commerciare gas metano con il Nord Europa mettendo a rischio settori economici strategici come turismo e pesca? E di elettricità quanta ne serve veramente? L’Italia, con l’attuale quantità di centrali termoelettriche è abbondantemente coperta per i suoi consumi eppure si potrebbe ulteriormente incrementare la quantità di energia elettrica senza far ricorso ad altre centrali inquinanti.

Come? In primo luogo con l’eliminazione delle dispersioni di elettricità - che TERNA ci dice essere del 6,35% di quella prodotta - dovute alla vetustà delle linee di trasmissione. In questo modo si eviterebbe la costruzione di almeno dieci centrali termoelettriche delle dimensioni di quelle progettate da API Nòva Energia! Poi c’è il risparmio energetico e la diffusione delle produzioni elettriche fotovoltaiche ed eoliche. Si dice: con tutta la buona volontà il fotovoltaico non è sufficiente per i fabbisogni elettrici dell’industria. Detto così è vero, ma se poi aggiungiamo che tutta l’energia fotovoltaica applicata alle abitazioni liberebbe a favore dell’industria l’energia elettrica prodotta dalle esistenti centrali termoelettriche diamo una informazione più completa! Ma c’è dell’altro, immediato e dietro casa nostra, a Falconara M.ma. Ci sono zone non agricole ed abbandonate come la ex polveriera di via del Fossatello, la ex Montedison, i tetti della ex caserma Saracini, che possono ospitare impianti fotovoltaici che produrrebbero elettricità che verrebbe trasportata con un breve tragitto a casa dei falconaresi. Un paio di anni fa, in un nostro convegno, l’Ing. Moroni aveva quantificato la potenzialità di ex polveriera ed ex Caserma: una produzione di circa 5,5MW di elettricità che soddisferebbe la domanda di oltre 2000 famiglie, realizzata da una forza lavoro di almeno 50 persone per 18/24 mesi di lavoro…Abbiamo anche calcoli finanziari più dettagliati…Assessore Astolfi, ne vogliamo parlare?



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-10-2010 alle 19:59 sul giornale del 23 ottobre 2010 - 2042 letture