Congresso provinciale PD, la lettera del segretario Bersani

Il testo della lettera del segretario nazionale Pierlugi Bersani.
Cari amici, cari compagni,
lo slogan che avete scelto per il vostro congresso è molto bello e molto giusto: “lavorare uniti, arrivare lontano”. So bene che lo intendete anche come un invito al gruppo dirigente nazionale, all’unità. E lo accolgo, a nome di tutti. Però attenzione: sarebbe un errore pensare che il libero dibattito, il libero confronto delle idee e delle proposte sia un errore: la democrazia è sostanza, anche se comporta uno sforzo. In questi ultimi tre lustri berlusconiani l’ideologia del “ghe pensi mi”, dell’uomo solo al comando, ha finito per prevalere sull’idea che la politica abbia il compito di organizzare la partecipazione e la scelte dei cittadini, offrendo risposte e la prospettiva di un cammino possibile per ottenere un futuro migliore. Proprio quest’ultima invece è la nostra missione: spetta al Partito democratico, la principale forza politica dell’opposizione, offrire un programma e una prospettiva sulla base delle quali si possano creare le condizioni per l’alternativa al governo del centrodestra: le condizioni per liberare il paese da un governo che l’ha bloccato e impoverito, culturalmente immiserito, e rendere possibile la ripresa del cammino dell’Italia. Noi possiamo e dobbiamo avere questa ambizione: lavorare per il risveglio dell’Italia, mobilitarci per fecondare la società con le nostre idee, le nostre proposte, la nostra iniziativa. Noi non abbiamo nulla da invidiare alle altre forze politiche.
La vostra esperienza è l’esempio più chiaro che mantenendo forte il contatto con la realtà, con la vita dei cittadini, con i loro problemi, con il territorio, si può ritrovare il filo di un ragionamento utile al Paese. La Lega fa del territorio il luogo del ripiegamento, della fuga dalle paure di un mondo sempre più complesso e difficile da governare; ma poi non è in grado di dare risposte ai bisogni dei cittadini, di offrire una prospettiva alla comunità. E’ un fatto che da quando c’è il federalismo delle chiacchiere i territori non sono mai stati così male. Anche per questo dovremmo avere l’orgoglio di dire che ciò che sul territorio esiste e funziona spesso lo abbiamo inventato noi con le nostre culture: l'urbanistica, gli asili nido, le aree artigianali. Non per cullarci di ciò che è stato ma per sfidare i nostri avversari a risolvere i problemi e non ad agitarli, al solo scopo di ottenere consenso, mettendo in campo idee e soluzioni possibili. Questa è la funzione della politica e non altra, l'idea di buona politica che il Partito democratico vuole portare in campo. L’unica che possa restituire un sogno all’Italia e per la quale valga la pena di lottare insieme.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-10-2010 alle 15:41 sul giornale del 02 novembre 2010 - 695 letture
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