Lodolini: 'Bilanci dei comuni impossibili tra manovra e federalismo delle chiacchiere'

I Comuni mai come in questa fase sono in difficoltà nel predisporre i propri bilanci. Da un lato la crisi economico finanziaria, dall’altro la manovra estiva del Governo di 25 miliardi.
11 sono di maggiori entrate e 14 di tagli nel 2012 quando va a regime. 8,5 miliardi sui 14 di tagli sono minori trasferimenti a Regioni, Province, Comuni. Una dimensione sproporzionata, che intacca nel vivo i servizi che gli Enti locali erogano, il welfare. A pagare saranno i cittadini più deboli. Nel 2011 ai tagli si aggiunge l’effetto del patto di stabilità interno, definito triennalmente con la manovra estiva del 2008 (anche allora Tremonti) e con contributi chiesti ai Comuni per il risanamento finanziario, sempre più elevati di anno in anno. Quindi il 2011 è peggio del 2010. Questi due elementi, patto di stabilità interno al punto più critico e taglio dei trasferimenti, rappresentano l’attacco più grave al sistema delle autonomie locali e delle regioni negli ultimi quarant’anni.
Si è in presenza di un federalismo solo chiacchierato dall’inizio di questa legislatura, ma di fatto del più elevato livello di centralismo mai visto, considerato che il Governo ha anche bloccato qualsiasi possibilità di manovra tributaria da parte degli enti locali e ha eliminato l’ICI prima casa. Risultato: negli ultimi due anni si sono ridotti del 50% gli investimenti causa il patto di stabilità, con l’effetto che gli enti più virtuosi sono stati i più penalizzati e con minore possibilità di azione. Ora si arriva a dover chiudere servizi importanti. Non è tempo di ordinaria amministrazione e di tranquillità. Viviamo un tempo che richiede visione e coraggio.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-11-2010 alle 19:09 sul giornale del 17 novembre 2010 - 634 letture
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