Don Lazzerini: 'Si vive bene se ci si comporta nei confronti della realtà come Gesù'

Don Antonello Lazzerini commenta il Vangelo di domenica 9 gennaio.
Vangelo Mt 3, 13-17
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: "Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?". Ma Gesù gli disse: "Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia". Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto".
Si è fatto battezzare da Giovanni "perché si adempisse ogni giustizia" e questa giustizia corrisponde ad una manifestazione evidente del suo compito "essere il compiacimento del Padre", che vuol dire, possiamo interpretare: "Dio padre in Gesù trova la realizzazione del suo progetto, della sua volontà". Da qui scaturiscono due considerazioni che possono aprire la nostra mente ad una intelligenza più grande della nostra storia. La prima è che la persona di Gesù costituisce nella sua storia il criterio di qualità della vita di un uomo, che è come dire: un uomo vive bene se si comporta nei confronti della realtà come si è comportato Gesù, con lo stesso "amore". L'altra considerazione è che la nostra storia in quanto tale, come storia degli uomini, dal momento in cui Gesù si è rivelato come il figlio di Dio, non può più non tenerne conto; è come se il nuovo criterio separasse da sé tutto ciò che non lo riguarda. Da qui l'inevitabile violenza di chi crede di poterne fare a meno.
La ragione dell'uomo quindi di fronte alla manifestazione della persona di Gesù è chiamata ad assumere la responsabilità di se stessa attuando quel suo compito di controllo e verifica di ogni sensazione proveniente dal rapporto con la realtà attraverso il criterio da Lui affermato. Gli eventuali ma e se o dubbi sulla capacità dell'uomo di fare uso pieno della propria ragione sono spesso solo forme subdole per evitare la fatica e il sacrificio che la ragione impone al cuore: "essere onesto con se stesso".
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-01-2011 alle 18:15 sul giornale del 07 gennaio 2011 - 1109 letture
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