Alluvione: l'appello di Confartigianato alla Regione

La Confartigianato Imprese della provincia di Ancona per voce del suo Responsabile sindacale degli Edili Paolo Picchio rivolge un appello alla Regione sulla questione della messa in sicurezza dei territori colpiti dall’alluvione del 2006.
“Oggi più che mai – afferma Picchio – è il momento della concretezza. Comprendiamo la soddisfazione della Giunta provinciale per aver praticamente completato la fase di progettazione degli interventi sul fosso Rigo e sullo Scaricalasino in soli tre mesi, però adesso serve una corsia preferenziale che non vanifichi questo "sprint" nella fase della Valutazione di impatto ambientale. Al tempo stesso in cui si può capire la soddisfazione dell’Amministrazione provinciale, non si può non raccogliere lo sfogo di quanti danneggiati nel 2006 hanno rivissuto dei terribili momenti anche nel marzo scorso”. In un recente convegno organizzato dalla Confartigianato, l’Assessore Carla Virili aveva dimostrato con carte alla mano che la Provincia aveva avuto i soldi solo alla fine del mese di aprile.
“Bisogna ricordare sempre a tutti – prosegue Picchio – per evitare letture parziali o distorte della vicenda, che questi soldi sono frutto della straordinaria unità d’intenti che nacque dopo l’alluvione del 2006 tra Istituzioni di tutti i livelli con la Regione in prima fila, Associazioni di categoria, rappresentanze degli alluvionati e i Parlamentari della nostra Regione. E se la Provincia sta operando bene, non si può essere certamente soddisfatti per una risposta complessiva delle Istituzioni che oggi arrivano agli interventi di messa in sicurezza di un territorio dopo cinque anni e dopo un secondo evento calamitoso, pur se di portata minore. Ecco perché i tempi che verranno richiesti dalla Valutazione di impatto ambientale rappresentano un segnale importante da dare alle imprese e ai cittadini per poter affermare che c’è stato un vero e proprio cambio di passo”.
Confartigianato Imprese ha inoltre predisposto delle osservazioni alle tre proposte di legge regionale che vanno ad intervenire sulla gestione delle opere idrauliche e del rischio idrogeologico. Una legiferazione su tale materia oggi risulta essere un passaggio imprescindibile, e di conseguenza altrettanto necessaria sarà una nuova regolamentazione dei rapporti tra i soggetti coinvolti. In particolare le proposte della Giunta regionale e del consigliere Dino Latini potranno portare ad individuare un meccanismo di gestione delle opere idrauliche e di mitigazione dei rischi idrogeologici funzionante che – come primo risultato – metteranno questo tema ad un livello di attenzione superiore rispetto al passato presso tutte le Istituzioni. Anche in questo caso però Confartigianato posa la sua attenzione su due passaggi critici e su questi si appella al legislatore regionale: la mitigazione dei rischi non passa solo per le opere di grande rilevanza, un nervo scoperto da sempre è rappresentato dalla cura necessaria ai tanti fossi di piccola e media portata; infine un richiamo viene fatto ai controversi meccanismi della macchina burocratica, che va “minimizzata” cercando di individuare pochi passaggi e più snelli che sia possibile. Confartigianato inoltre ribadisce: per l’esecuzione dei lavoro devono essere utilizzate le imprese del territorio.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-08-2011 alle 15:10 sul giornale del 03 agosto 2011 - 1587 letture
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