Falconara: CiC, 'Il bypass ferroviario API non è la soluzione più efficiente'

Abbiamo assistito ad una gara per accodarsi al coro dei “Viva il bypass ferroviario API” senza conoscere e spiegare ai cittadini ciò che accadrà intorno alle loro abitazioni e alla loro vita e ciò che si poteva fare meglio raggiungendo lo stesso scopo trasportistico.
Cittadini in Comune non si accoda allo sventolìo delle bandierine che accomuna centro destra e centro sinistra perché CiC conosce sia le alternative e sia i danni alle attività economiche, ai cittadini e al territorio dell’attuale progetto. CiC è favorevole al collegamento diretto della linea ferroviaria romana con la linea adriatica, al ruolo dell’Interporto di Jesi e allo spostamento dello scalo merci di Falconara, alla strategia di arrivo delle merci al porto di Ancona su container – non su camion – in modo da essere smistate su treno.
I risparmi economici ed ambientali dell’intermodalità non si discutono! Ma il by pass ferroviario API – così come progettato – è la sistemazione peggiore che si potesse riservare a Falconara Marittima e alla costa marchigiana a nord e a sud. Dal punto di vista trasportistico: fino a che non sarà completato il biblico raddoppio della Orte – Falconara qualsiasi discorso di efficiente collegamento diretto del trasporto merci e passeggeri tra la linea romana e quella Adriatica rimarrà monco; se non si eliminerà la strozzatura della linea ferroviaria in zona frana di Ancona, rimarrà monco qualsiasi discorso di corridoio intermodale da e per il porto di Ancona. L’unica idea progettuale che tiene insieme queste esigenze ineludibili è quella dell’arretramento dala costa della linea ferroviaria adriatica in mano della Provincia di Ancona – idea/progetto dell’Ing. Giuseppe Marconi - la quale prevede un primo stralcio del vero arretramento della linea adriatica: il passante Chiaravalle – Marzocca. Passante ferroviario che serve le stesse esigenze del bypass API con la differenza che non squarcia e danneggia nuovamente Falconara Marittima, comincia a liberare costa pregiata, e imposta un sistema trasportistico adeguato alle necessità di rapidità ed efficienza poste dal corridoio adriatico. I detrattori di questa soluzione, che da sempre sosteniamo, obiettano che non ci sarà mai il denaro per un arretramento della ferrovia adriatica.
Può essere vero – considerato il ritardo del raddoppio della Orte Falconara – ma mentre il bypass API tomberà definitivamente ogni possibilità (l’imponenza dell’opera non può far pensare ad una dismissione futura) il passante Chiaravalle – Marzocca lascia aperta la possibilità e, a breve, raggiunge gli stessi obiettivi! I Comuni rivieraschi e turistici da Senigallia in poi hanno perfettamente capito l’importanza economica di un arretramento della ferrovia Adriatica.
Le Province di Ancona e Pesaro sembrano averlo capito anche loro, tanto che mesi fa si sono accordate per non perdere il finanziamento dei 210 milioni di euro ma convincere la Regione Marche a guardare più in là del proprio naso. In un recente incontro con i Comitati dei quartieri Fiumesino e Villanova di Falconara, la Presidente Casagrande e l’Assessore Gitto avevano assicurato della fermezza della loro posizione, del coinvolgimento e dell’interesse anche della Provincia di Macerata e della pressione positiva che stavano esercitando nei confronti del Presidente Spacca. Ci aspettiamo delle immediate azioni adeguate da parte della Presidente Casagrande e del Presidente della Provincia di Pesaro.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-08-2011 alle 18:17 sul giornale del 08 agosto 2011 - 4156 letture
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