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Confartigianato: 'Rimuovere la tassa sulle imprese insediate nel porto'

Gilberto Gasparoni 2' di lettura Ancona 11/08/2011 -

Gilberto Gasparoni responsabile sindacale della Confartigianato della provincia di Ancona interviene nuovamente sulla tassa che dovrebbe essere applicata alle 50 aziende che hanno sede nell’area demaniale del porto di Ancona e che saranno chiamate a pagare cifre superiori a 200.000€ annui senza contare sanzioni ed interessi moratori.



Una tassa applicata solo agli operatori anconetani in quanto nei porti concorrenti di Ancona come Bari, Brindisi, Ravenna e Civitavecchia non esiste alcuna maggiorazione o addizionale regionale. Sono quindi inesatte le affermazioni dell’Assessore Regionale Marcolini che afferma l’applicazione della tassa nelle altre regioni in quanto l’informazione è parzialmente vera. Ma solo parzialmente, sottolinea Gasparoni, perché l’imposta viene applicata nelle aree demaniali ad eccezione delle aree dei porti sedi di Autorità Portuale. Quindi solo gli anconetani saranno chiamati a versare cospicue somme con interessi e sanzioni. Confartigianato ribadisce che questa tassa oltre ad essere iniqua in quanto penalizza la sostanza delle imprese del porto, è inopportuna per il difficile periodo che l’economia portuale sta attraversando ed è discriminante perché solo le Marche hanno adottato questo provvedimento che include il porto, mentre in tutti gli altri porti questa imposta è sconosciuta ed inapplicata. Confartigianato quindi, chiede Gilberto Gasparoni, rivendica l’immediata sospensione del provvedimento e l’annullamento degli avvisi di accertamento emessi e consegnati proprio in queste settimane agli imprenditori portuali. Confartigianato sottolinea che le imprese giustamente stanno presentando ricorsi alla Commissione Tributaria provinciale di Ancona con contestuale richiesta di udienza contro la Regione Marche – Servizio Bilancio e tributi per gli avvisi di accertamento emessi dal dirigente del Servizio Bilancio della ragioneria tributi e patrimonio relativo alla richiesta di pagamento dell’Imposta Regionale sulle concessione approvata dalla Regione Marche con tanto di sanzione amministrativa pari al 30% sulla imposta richiesta oltre agli interessi di mora.

Cifre importanti che possono arrivare anche ad un milione di euro se rapportate al quadriennio 2008/2011. In un periodo di cosi grandi difficoltà anziché perseguire e tassare le imprese sarebbe necessario favorire investimenti per ammodernare il porto di Ancona, la più grande industria delle Marche cosi come ha fatto proprio recentemente Ancona Merci con un investimento di 3 ml€ per l’acquisto una potentissima gru che permetterà all’azienda ed al Porto di aumentare la produttività e quindi di crescere in termini di scurezza e di quantità e qualità dei servizi. Per tutte queste ragioni Confartigianato Imprese della provincia di Ancona, co0nclude Gasparoni, ribadisce che questa ulteriore imposta, penalizzerà le sole imprese operative nell’area demaniale dello scalo dorico rendendole meno competitive di quelle operanti nei porti concorrenti, indebolendo nel complesso il sistema della portualità già fiaccata dalla crisi.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-08-2011 alle 16:44 sul giornale del 12 agosto 2011 - 675 letture

In questo articolo si parla di porto, attualità, confartigianato, impresa, tassa, gilberto gasparoni

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