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comunicato stampa
Falconara: Sansò (Dc), 'Falconara è destinata a sfiorire e divenire l'hinterland di Ancona'

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Democrazia Cristiana Marche

Ci siamo mai domandati perché la gente scappa dalla nostra città, insediandosi in paesi limitrofi ? Perché è una cittadina che si sostiene a malapena su un solo piede di argilla. E’ inutile nascondersi dietro un dito, così come irrazionale, paradossale e meschino sostenere, indossando la maschera di bronzo,che la nostra cittadina non sia in “sofferenza acuta”.

Lo sappiamo tutti che è seriamente e profondamente ammalata, ma ipocritamente si fa finta che non lo sia, cercando di addebitare a questo e a quello, ad “altri” e al quel motivo le cause e gli effetti. Falconara è consumata, giorno dopo giorno, da due germi che rispondono al decadentismo e all’oscurantismo. Falconara ha una sua intrinseca struttura debole, una struttura “rimediata”, un agglomerato “spurio”: non ha subito nel tempo “reali e sostanziali modifiche”,ma solo “ deformazioni progressive orripilanti”, tali da innescare un processo di degrado irreversibile che ha mortificato il centro urbano e la periferia. Il tutto si è maturato da una serie di “esposizione confuse, precarie e babeliche di idee e….l’inedia storica ha poi condito il piatto già senza sale”.

Violentato ripetutamente e per anni l’aspetto architettonico- urbanistico- ambientale, si è tentato di lanciare idee dietro “ispirazioni” di architetti detti “illuminati” che avrebbero dovuto ossigenare rioni, quartieri e periferia già ampiamente stressati da un degrado lacerante ambienti e territori da oltre trenta anni. La realtà però è deprimente perché lo squallore da rimuovere è tanto….e si continua a minimizzare, a sognare e fare voli pindarici senza senso e buon senso; si continua a tenere gli occhi chiusi, forse per la troppa vergogna, forse per non voler vedere i guai nella loro realtà, forse per nascondere alla propria coscienza le brutture. La gente scappa da Falconara ed ha ragione di farlo e….gli esempi in tal senso sono sotto gli occhi di tutti. Si lamentano i commercianti così come i professionisti; mugugnano gli artigiani così come gli operatori turistici; reclamano gli operai, gli impiegati, le casalinghe, i pensionati e cos’ì via…. Se vogliamo indossare la maschera e fare gli “attori” assumendo ruoli, personalità e aspetti “diversi” a seconda dei momenti, sostenendo così gli “imput” dettati dal Castello e dal ns Podestà,possiamo anche farlo chiudendoci il naso, gli occhi e le orecchie, ma dal quel settore del castello “proviene solo tanto inutile rumore”. Tante, troppe le sole intenzioni sulla carta; tanta, troppa pubblicità gratuita e di facciata per dire e non dire,per dire e non fare; per opere di bene solo prospettate e mai compiute. Tante, troppe “avventure immobiliari senza senso e buon senso”, giustificate da falsi ritorni, caricate sulle spalle dei contribuenti; tanti troppi pesi e contrappesi promossi attingendo alle tasche della cittadinanza senza oggettive giustificazioni. Ancora tanti, troppi oneri per il solo pantalone senza però il suo consenso. NOI, non vogliamo, non accettiamo più passivamente l’ambiguità, la frammentarietà dettate da una classe politica che ha avuto il consenso “per un caso" e/o per fortuna che ora appare disorientata, distratta, insipida, incapace di esprimere qualità, preparazione, impegni e concetti qualificati e mirati. Noi non possiamo più dare fiducia ad un insieme “spurio” che amalgama un polpettone incolore, insapore, che aspetta di essere “ispirato” dall’esterno, dalla cittadinanza, da una scintilla creativa capace di aprire ad una nuova storia falconarese. ( 2 ) Non nascondiamo dietro un dito, Falconara così non potrà mai crescere nelle modalità prospettate dall’attuale Amministrazione dell’Ente e qualche cosa deve essere fatta al più,presto. A Falconara si ostenta “interesse” ma il buon senso, per ora, si è visto poco.

Ipotesi, suggerimenti, proposte concrete, fattibili sino ad ora avanzate, fanno sorridere e propongono “malinconia” perché è evidente che si cerca comunque di essere protagonisti dimenticando i “ risultati deprimenti ottenuti “ Falconara è divenuta ormai una cittadina senza “una propria linfa vitale”, destinata a sfiorire giorno dopo giorno, dove circola una nuova epopea : il “saper straparlare” Urge recuperare l’indispensabile, sanare e migliorare l’esistente nell’essenzialità, in un ambiente urbano e periferico già oggetto di interventi infrastrutturali “limitati e scoordinati”appare tutto “assai difficoltoso”. Falconara è l’esempio, l’espressione di lacunose incertezze, dove viene quotidianamente offesa l’estetica, e il buon gusto, dove l’essenzialità viene spesso volentieri giocata a favore della bruttura del superfluo e le Ns piazze sono un esempio eclatante. Le Ns speranze di semplici cittadini sono andate sistematicamente deluse. Speravamo in soluzioni diverse, consone al territorio, all’ambiente urbano centrale e periferico; speravamo in soluzioni coraggiose, innovative, per ottenere un salto di qualità, ma oggi,alla luce di quanto avvenuto, di quanto possiamo vedere, dobbiamo ricrederci. Sono tornate in auge le vecchie ,solite, classiche soluzioni tampone, il frazionamento di già micro-interventi, la polverizzazione di lavori per giusto tutti tacitare senza nulla concludere di definitivo. I binomi “competenza-qualità e “riqualificazione-essenzialità” sono andati smarriti e disattesi mentre invece sono in essere “esposizioni numeriche confuse”, elenchi di numeri freddi, ed una somma di babeliche idee senza costrutto. Ora,con l’acqua alla gola si vuole tentare di “correre” sbagliando però i tempi, i metodi, percorso, piani e progetti. Ora, giusto per sollevare un po’ di polvere, per illudere ancora la gente, nel tentativo insano di cambiare il volto della città, si individuano mutamenti strutturali ( vedi ad esempio infrastrutture viarie in quelli Castelferretti ecc. ), si progettano nuclei abitativi periferici, si adottano “ nuovi indirizzi di piano”, si aggiungono “interpretazioni personali” per rendersi disponibili e quindi fare gli attori assumendo ruoli,personalità e aspetti diversi a seconda dei momenti, mentre Falconara lentamente si spegne, mentre si spengono le insegne commerciali, si abbassano le serrande dei negozi, mentre il commercio svuota giorno dopo giorno i negozi, mentre si perdono ora dopo ora luci e colori della città.

Guardiamoci negli occhi: Falconara vive tutt’ora in una ambiguità ovattata e nella frammentarietà attendendo l’arrivo della “cometa” capace di aprire a nuovi orizzonti, ad una storia per la conferma della sua esistenza. Se vogliamo “salvare Falconara” bisogna pensare a soluzioni coerenti, scevre da strumentalizzazioni e da”processi sommari” dettati da valutazioni scaturite da fattori emotivi. Oggi Falconara, come è stato ripetutamente detto dai vertici nazionali, non è più un’area ad alto rischio ambientale, stentiamo a crederlo ma è così, per cui è divenuta “un’area a civiltà limitata”,minata da una grave malattia che risponde alla cupidigia di abiezione e…. da questa malattia non si guarisce presto perché non ci sono vaccini che tengano. Lo sviluppo futuro della collettività falconarese non può e non deve venire condannato inesorabilmente al fallimento e al degrado progressivo irreversibile. Bisogna attingere ad una DECENZA e ad una FUNZIONALITA’ intellettuale, morale, sociale e politica che a Falconara è andata persa da tempo e che ancora oggi latita, ma che è indispensabile per salvare il salvabile.



Democrazia Cristiana Marche