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comunicato stampa
Dolori alla colonna vertebrale: da Ancona nuove soluzioni neurochirurgiche

2' di lettura
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Roberto Trignani

Sono circa 70 mila i marchigiani che soffrono di dolori alla colonna vertebrale, con una incidenza molto rilevante: circa il 3-7% della popolazione; quindi circa 1 persona su 20 ne è affetta. Una problema molto serio che ha spinto l’equipe della Divisione di neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Ancona a studiare nuove tecniche negli interventi chirurgici di stabilizzazione della colonna vertebrale.

Negli anni ’90 è iniziato un percorso di sviluppo di nuove procedure nell’approccio alla patologia vertebrale che ha portato alla scoperta di nuove tecniche in grado di ridurre sensibilmente l’invasività chirurgica. Particolare merito va attribuito al Dott. Roberto Trignani, specialista in neurochirurgia e componente dell’equipe del Prof. Franco Rychlicki. Nei giorni 10 e 11 novembre, in occasione del corso “Live Surgery” presso l’ospedale regionale di Torrette, verranno presentati i risultati di questa ricerca.

Dott. Trignani, quando si manifestano i primi sintomi di instabilità vertebrale?
“ L’instabilità vertebrale si manifesta prevalentemente con lombalgia, soprattutto nelle posture che provocano un sovraccarico delle vertebre lombari: in piedi, durante l’esecuzione di sforzi, ecc.

Quali sono le prime cure per un paziente affetto da tali sintomi?
“ Nella maggior parte dei casi la cura è rappresentata dalle terapie mediche e fisiatriche. Quando queste terapie risultano inefficaci ed i sintomi diventano invalidanti, si può valutare l’opportunità di trattamenti chirurgici che mirano a restituire stabilità alla colonna vertebrale ”.

Qual è il progresso che si è avuto in questi anni nella neurochirurgia ?
“Il progresso della neurochirurgia che è stato fatto negli ultimi anni è legato alla mini invasività dell’intervento chirurgico. Le procedure di stabilizzazione della colonna vertebrale in passato lunghe ed estremamente invasive, oggi vengono praticate in modo percutaneo (attraverso la pelle), senza tagli, ma avvalendosi solo di piccole incisioni”.

Cosa presenterete il 10 e 11 novembre, in occasione del corso di “Live Surgery”?
“Presenteremo, appunto, queste nuove tecniche di stabilizzazione della colonna vertebrale direttamente nel teatro della sala operatoria: due interventi chirurgici, in diretta, con un collegamento audio-video con l'aula del congresso di modo che tutti i partecipanti possano assistere e toccare con mano quella che è la nuova procedura da noi sviluppata. Tutto questo sarà preceduto da una relazione magistrale del prof. anatomista francese, Pierre Rabischong, emerito dell’Università di Montpellier e Vice Presidente della World Academy of Biomedical Technologies of the Unesco (WABT), che parlerà dell'anatomia della colonna vertebrale dal punto di vista funzionale”.

Qual è la sua personale soddisfazione rispetto a queste nuove “scoperte” ?
“L’enorme soddisfazione da parte dei pazienti. Questo ci incoraggia ad andare avanti e il convegno è una occasione per trasmettere il nostro entusiasmo clinico e mostrare a tutti i risultati del lavoro svolto”.



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