Falconara: Sansò (Dc), 'La cultura dell’amnesia contraddistingue il presente'

E’ da qualche tempo che alla sera ci addormentiamo pensando alla CRISI,al Ns PAESE diviso, spaccato lungo la linea della sua Storia, sgretolato dalle appartenenze: un perenne, profondo conflitto che ciclicamente si ripete coinvolgendo le piazze, narcotizzate dalla routine del “consumo”, impegnate dalla cronaca di conflitti passeggeri.
L’Italia è lacerata dalle ideologie contrapposte e addormentate, ma pronte a scuotersi al primo fremito di una indignazione privata. Conti “aperti in altre epoche” che attendono, rancorosamente di essere saldati. Lo ricorda la storia nazionale, lo rammenta la storia locale falconarese: i nodi e le contraddizioni della ns storia collettiva che sembrano sciogliersi solo nella catarsi delle strategie individuali. Il Ns Paese, la Ns stessa collettività falconarese, nel suo piccolo, non è riuscita a fare i conti con la frammentazione, con la “febbre malarica” delle sue “ antiche paludi politiche” : il malessere dalla sua febbre ricorrente ci rammenta spesso e volentieri che qualche cosa, non troppo lontano, si è spezzato. Oggi riaffiorano i cocci insanabili in un delirio senza pudore di coloro che” questa separazione” vorrebbe farla divenire una “ norma consolidata”.
Orbene, svegliandoci alla mattina torna alla mente una frase, reminiscenze scolastiche, di Seneca “ chi è venuto prima di noi ha fatto molto, ma non ha fatto tutto” e ….su questo pensiero è bene riflettere, ricordandolo di tanto in tanto durante la giornata. E’ un salutare “esercizio” che auspichiamo venga fatto anche dalla Ns Giunta Comunale e dal Ns Podestà anche per mettere in discussione il “ Modus Operandi” e i vari atteggiamenti. Mentre Seneca richiama al “sano realismo della responsabilità”, noi ci richiamiamo al Presidente del Pontificio Consiglio della cultura che si sofferma sull’ammonimento del filosofo stoico a “liberarsi dalla cultura dell’amnesia” che contraddistingue il presente. Sicuramente si possono compiere passi avanti a partire da una conoscenza che ci precede :il raffinato in aforismi potrebbe ben dire “ si inventa soltanto con il ricordo” ma indubbiamente a Falconara anche la memoria vacilla per cui le “invenzioni sono ben poche e quasi utopia “ La scelta comunque è stata fatta a suo tempo, l’intuizione, l’intelligenza, la sapienza con genialità hanno messo a nudo “l’individuo”,costringendolo a togliersi “la maschera” e a guardarsi negli occhi. La vita è un’ affare serio e va affrontato perché nel profondo di ogni persona sia gitano domande di senso che non possono essere soffocate a lungo.
Parecchi sono coloro che hanno portato osservazioni, interrogativi, scoramenti. Le voci che anche oggi si levano in questa ampia “sinfonia” sono disparate, ma il “frastuono del silenzio” impera, si sparge, ovatta ogni cosa e quindi non resta che attendere il “ profumo di un’alba nuova”: si, perché lo schiudersi del giorno non può essere solo in “gioco di luci” e di colori. L’aurora di un nuovo giorno è una sensazione di “purezza” che si unisce a “ una nuova compagnia”, a coraggio, a sostegno nella navigazione politica, tra i rumori e le dispersioni della giornata, disperdendo l’impotenza del tempo di ieri a guarire le ferite di una storia irrisolta che attende di diventare epopea.

Questo è un articolo pubblicato il 28-11-2011 alle 16:04 sul giornale del 29 novembre 2011 - 626 letture
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