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Gli autotrasportatori marchigiani e si incontrano sabato ad Ancona

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Riunione degli autotrasportatori marchigiani sabato 17 dicembre  alle  ore 15  presso  la sede direzionale della Confartigianato di Ancona in Via Fioretti 2/A (zona Baraccola). Le imprese del settore e Confartigianato pronte al fermo nazionale proclamato dall’UNATRAS per gennaio 2012. Sul tavolo anche la crisi dell’autotrasporto: tempi di pagamento, costi di esercizio e aumento del prezzo del gasolio (+28%).

L’incontro fa seguito alla decisione dell’UNATRAS di proclamare il fermo nazionale del settore a partire dal prossimo 16 o 23 gennaio 2012 e alla recente grande battaglia vinta dalle associazioni artigiane contro i divieti di circolazione anti PM 10.

La crisi dell’autotrasporto e le iniziative che la categoria intenderà attuare saranno al centro della riunione di oggi. Considerate le difficoltà derivanti dalla enorme crescita dei costi di esercizio (gasolio, assicurazioni, autostrade) è opportuno che la categoria stabilisca dei percorsi per conseguire dei margini che permettano alle aziende di poter continuare a lavorare nella legalità e con professionalità. Il 2011 è stato l’anno terribile per l’autotrasporto. 400 imprese nella Regione negli ultimi due anni hanno chiuso i battenti.

Confartigianato Trasporti delle Marche, affermano il presidente ed il segretario regionale Elvio Marzocchi e Gilberto Gasparoni, stigmatizza il continuo aumento delle accise e i crescenti profitti delle compagnie petrolifere. Aumenti che si aggirano sul 28% per il solo gasolio nel corso del 2011. Nessuno può ragionevolmente pensare che l’autotrasporto italiano sia in condizione di sostenere il peso di una situazione così drammatica.

I 5.500 vettori marchigiani con 13.000 occupati stanno rischiando di chiudere in blocco o di soccombere per la carenza di lavoro e per i costi in continua crescita, che non permettono alle aziende di stare sul mercato e di poter erogare i servizi di trasporto a tali condizioni. Confartigianato si è anche appellata alle Istituzioni e ha inviato una richiesta al governo Monti per un confronto sui problemi che gravano sull’autotrasporto: non è però ancora pervenuta alcuna risposta.

Gli autotrasportatori discuteranno, oltre che del fermo nazionale e di come portare avanti la propria battaglia su scala nazionale per la salvaguardia della categoria, anche dei costi di sicurezza, dei tempi di pagamento, dell’esplosione dei costi di esercizio e azioni conseguenti, nazionali e regionali, della richiesta dell’aumento delle tariffe di trasporto, delle nuove normative sull’accesso alla professione, dell’accordo di programma sui divieti inerenti le PM 10 e del provvedimento sull’erogazione dei contributi per acquisto di veicoli e installazione FAP.



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Questo è un articolo pubblicato il 16-12-2011 alle 22:03 sul giornale del 17 dicembre 2011 - 631 letture