Il Trenoverde di Legambiente passa in Ancona e boccia 32 edifici su 34

Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane “Regolamento edilizio d’Italia: innovazione, risparmio energetico e fonti rinnovabili, una nuova sfida per i comuni marchigiani”. Legambiente presenta l’analisi del monitoraggio realizzato in tre Comuni delle Marche: su 34 edifici, 32 bocciati, 1 rimandato e 1 solo promosso.
Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane “Regolamento edilizio d’Italia: innovazione, risparmio energetico e fonti rinnovabili, una nuova sfida per i comuni marchigiani” Legambiente presenta l’analisi del monitoraggio realizzato in tre Comuni delle Marche: su 34 edifici, 32 bocciati, 1 rimandato e 1 solo promosso Legambiente: “ E’ necessario lasciarsi alle spalle il modello edilizio del passato. Il futuro energetico è già qui :insieme ad ANCI lanciamo oggi un appello a tutti i Comuni Marchigiani per la diffusione delle buone pratiche e dei regolamenti edilizi sostenibili” Parlare oggi di progettare e costruire può significare edilizia sostenibile: fonti rinnovabili, nuove tecnologie, riduzione dei consumi, risparmio idrico, isolamento termico e acustico. Con le loro applicazioni, l’efficienza ed il risparmio energetico degli edifici, ci mostrano che il processo edilizio, nel quale convergono aspetti tecnici e procedurali in materia di urbanistica, energia e pianificazione, può essere una chiave di volta per la trasformazione sostenibile delle nostre città e dei nostri territori. Per fare il focus su questi argomenti e per analizzare lo stato dell’arte, sono stati monitorati 34 edifici, costruiti nell’ultimo decennio, che sono stati messi sotto esame da Legambiente nella campagna termografica “Tutti in Classe A- Marche”. I risultati dell’indagine sono stati presentati questa mattina in una conferenza stampa a bordo della carrozza conferenze del Treno Verde, la celebre campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il contributo di Enel Green Power. Nell’incontro, sono intervenuti Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente, Luigino Quarchioni, presidente Legambiente Marche, Franca Poli, responsabile scientifica di Legambiente Marche e Marinella Topi, responsabile ambiente Anci Marche.
Le ragioni che hanno spinto Legambiente ad effettuare questa campagna termografica, nascono dalla volontà di coinvolgere cittadini e amministrazioni in un nuovo e più sostenibile modello edile. Il settore delle abitazioni è infatti uno dei principali responsabili dei consumi energetici italiani e dell’aumento delle emissioni di anidride carbonica. Oggi, non solo i consumi del settore residenziale rappresentano il 32% dei consumi finali di energia, ma il 60 – 70% di questo viene proprio dal settore termico, per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e riscaldamento. Attraverso una galleria di immagini termografiche, si sono messi in luce i difetti nel comportamento termico della maggior parte dei 34 edifici presi in considerazione nei Comuni di Ancona, San Benedetto del Tronto e Pesaro. Sono infatti 32 le strutture “bocciate” da Legambiente. In queste costruzioni infatti, sono evidenti i ponti termici che caratterizzano per lo più le strutture portanti, travi e solai, ma anche in corrispondenza di infissi, balconi e tamponature delle facciate. Prove evidenti di una mancata attenzione ai temi dell’isolamento che permetterebbero alle famiglie che vivono in quelle abitazioni di risparmiare energia con conseguenti e importanti riduzioni dei costi in bolletta. 1 l’edificio residenziale “rimandato” da Legambiente, nel Comune di San Benedetto del Tronto, dove sono stati effettuati buoni interventi di isolamento ma per lo più concentrati sulle superfici verticali, dimenticando nella maggior parte dei casi opere di isolamento dei solai. 1 l'edificio “promosso” dalla campagna “Tutti in Classe A”. Si tratta di un vecchio edificio nel Comune di Pesaro, risalente al 1968 che ha visto migliorate le proprie prestazioni energetiche grazie ad interventi di efficientamento, usufruendo degli incentivi "Detrazione fiscale del 55%". “E’ possibile ridurre le bollette delle famiglie, ma bisogna cambiare modo di progettare e costruire. Nell’analisi termografica che abbiamo effettuato nelle Marche si evidenzia come l’attenzione al risparmio energetico sia inadeguata, con la conseguenza che chi abita in quelle case non solo ha freddo d’inverno e caldo d’estate, ma è costretto a pagare bollette carissime. – afferma Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente – La nostra campagna “Tutti in Classe A” vuole dimostrare che oggi è possibile ridurre fortemente i consumi energetici delle famiglie con vantaggi economici e ambientali, di qualità della vita. A dimostrarlo è il fatto che larga parte degli edifici analizzati è stata costruita dopo il 2002, quando le direttive europee già avevano introdotto la certificazione energetica in edilizia. Per far capire la differenza tra un edificio certificato di Classe A e la situazione della nuova edilizia “fotografata” da Legambiente, si deve considerare che mediamente i consumi sono un quarto per il riscaldamento degli spazi, ossia ogni anno quasi 1000 euro per ogni famiglia, a fronte di una spesa minima in più rispetto al costo di costruzione. Investire in efficienza- continua Zanchini - è una opportunità che va colta fino in fondo, per creare lavoro e puntare proprio in un campo, come quello del risparmio energetico e dell’innovazione tecnologica, ad alto tasso di occupazione e con importanti possibilità di ricerca applicata. In questo processo però tutti devono essere responsabilizzati. La Regione con normative più ambiziose, le amministrazioni comunali, che attraverso i regolamenti edilizi molto possono fare per spingere i costruttori e i progettisti verso modelli edilizi che devono puntare sulla qualità e non sulla quantità, e fare in modo che anche i cittadini- conclude Zanchini -, abbiano la possibilità di conoscere le prestazioni energetiche degli edifici e la qualità, e quindi di scegliere, spingendo in questo modo il mercato edilizio verso vie nuove e più sostenibili”. “Tanto rimane ancora da fare nella nostra regione nel campo del risparmio energetico degli edifici, in primo luogo bisogna lasciarsi alle spalle un modello edilizio che appartiene al passato- dichiarano Luigino Quarchioni e Franca Poli presidente e responsabile scientifica di Legambiente Marche -. Detto questo, bisogna impegnarsi nel diffondere l’idea che il futuro energetico è già qui. In tal senso, sottolineiamo con piacere l’esperienza dei 31 Comuni marchigiani che, andando oltre le Linee Guida non prescrittive della Regione, hanno modificato i propri Regolamenti Edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo da migliorare le prestazioni delle abitazioni e la qualità del costruito.
Gli esempi sono molteplici-, continuano i due legambientini -, si possono ottenere grandi risultati attraverso l’integrazione con le fonti rinnovabili, l’isolamento termico e acustico degli edifici, l’utilizzo di serramenti ad alta efficienza, il corretto orientamento e schermatura delle costruzioni e l’impiego di materiali da costruzione eco- sostenibili. Guardando contemporaneamente all’innovazione e alla tutela ambientale possiamo porre in essere tecnologie che consentono il risparmio idrico, il recupero delle acque meteoriche e la permeabilità del suolo. I casi di successo nel nostro territorio sono già evidenti,- concludono Quarchioni e Poli-, pertanto dalla conferenza stampa odierna, noi di Legambiente insieme ad ANCI, vogliamo lanciare una sfida insieme a tutti i Comuni delle Marche: le città, in sinergia con la Regione, possono essere protagoniste del cambiamento nel settore delle costruzioni, dotandosi di regolamenti edilizi sostenibili che possano rendere le nostre case e le nostre città più vivibili attraverso riduzione dei consumi, innovazione tecnologica e l’utilizzo delle energie rinnovabili. ”Tra le esperienze più interessanti per l’efficienza energetica, riportate anche all’interno del Rapporto ONRE 2012 di Legambiente, spiccano quelle dei Comuni marchigiani più virtuosi che si sono spinti oltre le Linee Guida non prescrittive indicate dalla regione Marche. Per quel che concerne l’utilizzo di fonti rinnovabili, sono 8 i Comuni che prevedono l’obbligo l’installazione di pannelli solari termici (Mercatello sul Metauro, Urbania, Recanati, Polverigi, Urbino, Barchi, Mondavio, Apiro), mentre ad Osimo e Macerata il requisito è volontario. Il fotovoltaico è affrontato in 22 Comuni, in 19 in modo cogente: Mercatello sul Metauro, Urbania, Polverigi, Barchi, Mondavio, Macerata, Tolentino, Castelfidardo, Chiaravalle, Pesaro, Ancona, Castelplanio, Fano, Isola del Piano, Mogliano, Monte Cavallo, San Costanzo, Senigallia, Spinetoli). Ad Osimo si fa promozione sul tema, mentre è interessante il caso di Ascoli Piceno, dove nel Piano Particolareggiato per il Centro Storico è prevista la possibilità di installare pannelli fotovoltaici nel caso in cui si faccia sostituzione delle vecchie tegole esistenti. In particolare, in merito all’efficienza energetica in edilizia: sono soltanto 3 (Osimo, Mercatello sul Metauro e Recanati) le amministrazioni locali che prevedono la promozione, l’incentivo o l’obbligo di allacciamento a una rete di teleriscaldamento. L’uso di pompe di calore viene citato in maniera promozionale nel Comune di Barchi. “E’ necessario cambiare completamente il modo di costruire, non solo relativamente alla progettazione dei singoli edifici, ma è urgente estendere modalità sostenibili a tutta la pianificazione dei centri urbani – dichiara Marinella Topi, responsabile ambiente Anci Marche -. In questo senso, è funzionale la nuova Legge regionale 22/2011 che si pone l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo sul costruito, introdurre tutti i criteri di sostenibilità energetica, compatibilità idraulica e qualità urbana attraverso anche i concorsi di progettazione.
I Comuni marchigiani stanno già sperimentando interventi molto significativi-, sottolinea Topi-, come ad esempio Pesaro e Falconara Marittima. Insieme con Legambiente, che per noi rappresenta un punto di riferimento ed un interlocutore primario, vogliamo far conoscere le esperienze già esistenti per proporle come buone pratiche per tutto il territorio regionale. Siamo convinti-, conclude Topi-, che la consapevolezza intorno ai temi della sostenibilità ambientale, derivi da un profondo cambiamento culturale che, per essere efficace, deve necessariamente coinvolgere amministratori, politici, tecnici e professionisti pubblici e privati, imprese e cittadini”. La mostra a bordo del Treno Verde, che sosterà al binario 1 ovest della stazione di Ancona, è aperta il 5 e il 6 aprile, dalle 8:30 alle 13.30 e dalle 16 alle 19, per tutti i cittadini. L’ingresso è gratuito. Il Treno Verde tiene sott’occhio l’inquinamento atmosferico e acustico della città di Venezia, con le analisi del Laboratorio Mobile di Rete Ferroviaria Italiana, Struttura Operativa Laboratori di Prove e Misure, la società dell’infrastruttura del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che analizzerà i livelli di rumore e smog sostando per 48 ore consecutive in Corso Amendola in prossimità del civico 8.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-04-2012 alle 16:05 sul giornale del 06 aprile 2012 - 808 letture
SHORT LINK:
https://vivere.me/xq1