Falconara: leucemia e linfoma non Hodgkin, colpa del benzene

Dalla conclusione dell'Indagine Epidemiologica sulla popolazione di Falconara Marittima - illustrata ai cittadini dall'Istituto Nazionale Tumori e dall'ARPA Marche su invito di alcune associazioni di volontariato falconaresi - parte un messaggio a tutti i cittadini: l'esposizione al benzene anche a basse concentrazioni - seppur nei limiti di legge - aumenta il rischio di contrarre la leucemia o il linfoma non Hodgkin.
Nel caso di Falconara M.ma l'Indagine relativa al periodo 1994 - 2003 ha riguardato unicamente i decessi per queste patologie e ha fatto emergere un rischio di ammalarsi 3 volte superiore per coloro che hanno abitato più a lungo (10 o più anni) all'interno di una zona compresa entro i 4 km di raggio dalla raffineria API rispetto a chi ha vissuto oltre i 4 km.Pertanto non è accettabile costruire e far ampliare le raffinerie di petrolio a ridosso delle abitazioni, dentro i centri abitati come è storicamente avvenuto per Falconara M. e per tante altre località italiane. La certezza del risultato per quegli anni pone il problema sull'oggi poiché la leucemia ed il linfoma non Hodgkin saranno ancora un problema per la popolazione falconarese negli anni a venire dato che, rispetto all'esposizione alla sostanza cancerogena, l'effetto si evidenzia dopo anni. Forse indica proprio questo l'eccesso di ricoveri per leucemie a Falconara M.ma rispetto al resto della Regione Marche evidenziato dalla Nota Epidemiologica dell'ARPA Marche del giugno 2011.
Un dato che il Dott. Mauro Mariottini non si è sentito di confermare completamente a causa della mancanza del registro tumori della popolazione! E' bene dire, come ha sottolineato il Direttore dell'Indagine - Dott. Andrea Micheli dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano - che " la leucemia ed il linfoma non Hodgkin sono patologie rare ma va altresì detto che esse sono comparse con una frequenza più alta della media in un settore della popolazione falconarese". Gli aspetti focalizzati dal Dott. Micheli nella sua conclusione sono stati: la "Prevenzione Primaria" , cioè la prevenzione focalizzata sull'adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia, una prevenzione mirata a ridurre i fattori di rischio da cui potrebbe derivare un aumento dell'incidenza di quella patologia! "Controlli sanitari , perché queste malattie le sappiamo anche curare bene, ma solo se sono prese in tempo. Ma siccome sono malattie rare in genere i medici di base non le riconoscono subito per cui è necessario uno sforzo di controllo sanitario in modo tale da riconoscerle subito qualora emergessero ... E qualora emergessero fare in modo che nessuno muoia! (...)
Sarebbe opportuno che venisse attivato il registro tumori della popolazione. Spero che la Regione lo capisca perché avere questi strumenti garantisce la possibilità di sapere come si evolvono certe malattie" Infine "il monitoraggio ambientale, poiché a quelle dosi che la legge considera basse comunque sono avvenuti un certo numero di decessi per cui i livelli ritenuti bassi dalla Legge non sono bassi abbastanza per tutelare la salute".
Seleziona dalla playlist http://www.youtube.com/playlist?list=PLC6701C90EB646EBB le sequenze della "Presentazione del rapporto finale Indagine Epidemiologica"
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-04-2012 alle 22:21 sul giornale del 13 aprile 2012 - 3169 letture
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