I lavoratori agricoli incontrano il Prefetto

L’operato del Governo provoca profondo malumore anche tra i lavoratori agricoli che attraverso le sigle sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno proclamato, lo sciopero generale nazionale, di 8 ore.
Ad Ancona è stata organizzato un presidio davanti al Palazzo della Prefettura che ha accompagnato l’incontro con lo stesso Prefetto della provincia di Ancona Paolo Orrei di una delegazione di lavoratori che ha fatto presente al rappresentante delle istituzioni la delicata situazione vissuta dai lavoratori impiegati nel settore primario. “E’ stato un incontro proficuo – hanno spiegato i sindacati – sia per la sensibilità dimostrata dal Prefetto sia perché lui stesso ha assicurato a breve l’invio di una comunicazione sul grave stato della situazione del comparto ai Ministeri dell’Agricoltura e del Lavoro”.
"Siamo costretti a scioperare – ha affermato poi Giuseppe Giorgetti, segretario generale della Fai Cisl di Ancona - perché il Governo Nazionale sta mettendo in discussione l’attuale Previdenza Agricola e le prerogative contrattuali dei lavoratori agricoli col disegno di legge presentato sulla riforma del lavoro". Sono circa 2mila i lavoratori – a tempo determinato e stagionali - nella sola provincia coinvolti dalle misure previste dal Governo. Nello specifico all’articolo 11 di tale provvedimento, si vuole estendere l’uso dei Buoni Lavoro (voucher) a tutti i lavoratori agricoli e a tutti gli imprenditori agricoli, col solo limite di euro 5.000 annui corrispondenti a 110 giornate lavorative annue a lavoratore. Tutto questo determinerà una deregulation del mercato del lavoro agricolo anche nel territorio della provincia di Ancona e non solo.
In questo modo gli operai saranno condannati alla totale precarietà negando a loro: l’iscrizione negli elenchi anagrafici, la disoccupazione agricola, l’indennità di malattia, infortunio e maternità, la contribuzione figurativa ai fini pensionistici, negando di fatto la pensione e i diritti contrattuali. Al contrario, il Governo non prevede misure di lotta e contrasto al lavoro nero e all’evasione contributiva, presente tuttora nel settore, facendo cassa solo sui diritti e prestazioni previdenziali dei lavoratori dipendenti agricoli. La Segreteria Provinciale Fai Cisl fa, inoltre, appello a tutti i Parlamentari affinché si facciano carico dei problemi della categoria. Tali provvedimenti legislativi potranno, di fatto, negare il diritto alla pensione futura dei lavoratori agricoli, già drammaticamente penalizzata dall’ultima riforma. E negare, inoltre, tutti quei diritti previdenziali che costituiscono, anche, il reddito delle famiglie dei nostri lavoratori.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-04-2012 alle 16:13 sul giornale del 28 aprile 2012 - 866 letture
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