Festa del Mare: ass. Signorini 'Che il porto si apra alla città, giuste le operazioni di sicurezza'

“Apprezzo l’impegno e gli sforzi fatti dall’Autorità Portuale per far fronte ad una situazione imprevista. Capisco che il ritardo della nave abbia posto problemi di non facile soluzione. Pur restando dell’avviso che la sicurezza dei cittadini vada sempre e comunque salvaguardata auspico che il porto non solo occasionalmente si apra alla città." Commenta così la vicenda l'ass. Signorini.
E’ evidente che il porto di Ancona vive in simbiosi con la sua comunità da millenni e nessuno può pensare di disporne in senso assoluto anche se ovviamente ci si rende conto che le esigenze di sicurezza e di operatività dello scalo vanno soddisfatte appieno anche perché gran parte dell’economia cittadina vi ruota attorno.
E’ comunque evidente che come sottolinea Italia nostra nella nota ospitata da alcuni mezzi di informazione “che è necessario liberare dagli obblighi della convenzione di Schengen una parte della banchina portuale storica, magari in corrispondenza dell’arco di Traiano e dell’arco Clementino, in modo da permettere agli anconetani di poter veramente, al di là della retorica del “water front”, raggiungere fisicamente il proprio porto e ricostituire, seppur parzialmente, il proprio storico legame “fisico” con il mare”. Occorre quindi individuare un modo affinchè l’occasionalità non sia intesa un favore fatto alla città bensì come lo spunto per lasciarci alle spalle una situazione che potrebbe essere superata.
Pertanto l’Amministrazione è pronta a discuterne in maniera seria con l’autorità portuale nel rispetto normative esistenti proprio perché ritiene di aver sempre trovato con l’Autorità stessa un modus vivendi e operandi che finora ha contribuito allo sviluppo della nostra Ancona.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-09-2012 alle 17:18 sul giornale del 13 settembre 2012 - 532 letture
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