Carloni (Flc-Cgil): 'Dopo il concerto del 21 settembre cantiamola al governo'

Una bella partecipazione di precari, studenti, cittadini quella di venerdì al concerto della FLC-CGIL delle Marche nella giornata nazionale contro il precariato indetta dal sindacato di scuola, università, ricerca, AFAM della CGIL.
Molte le testimonianze ed unanime la richiesta di fondo: “UN CAMBIO DI VISIONE DEL GOVERNO E DELLA POLITICA CHE RIMETTANO DI NUOVO AL CENTRO GLI INVESTIMENTI IN ISTRUZIONE, CULTURA E RICERCA, PER UN’ISTRUZIONE DI QUALITA’ E PER TUTTI, PER RIDARE UN FUTURO AI GIOVANI ED AL PAESE, PERCHE’ SENZA ISTRUZIONE E RICERCA NESSUNA QUALITA’ E NESSUNA CRESCITA E’ POSSIBILE. DICIAMO BASTA ALL’ATTACCO ALL’ISTRUZIONE ED ALLA RICERCA PUBBLICHE, SIAMO CONTRARI AGLI SPRECHI, RAZIONALIZZARE VA BENE, MA OGNI EURO RISPARMIATO VA REINVESTITO IN CONOSCENZA. E SE I SOLDI NON CI SONO… BISOGNA CHIEDERLI AI GRANDI PATRIMONI, AGLI EVASORI FISCALI, AD UN SISTEMA DI TASSAZIONE PIU’ EQUO.”
PER TUTTO QUESTO…..
DICIAMO NO - AL PRECARIATO STRUTTURALE NELLE SCUOLE, NELLE UNIVERSITA’, NEGLI ENTI DI RICERCA PUBBLICI, NELLE AFAM: il 25% del personale della scuola è precario (nelle Marche lo scorso anno più di 5000 contratti a tempo determinato su un totale di 23.000 addetti tra docenti e ATA) diffuso e nascosto sotto forme diverse all’università (docenti a contratto, co.co.co., ricercatori solo a tempo determinato, …), superiore al 50% nella ricerca,…
DICIAMO NO AI CONCORSI BEFFA - RECLUTAMENTO SCUOLA: graduatorie ad esaurimento cresciute esponenzialmente negli ultimi 12 anni ed assunzioni MAI SUL 100% DEI POSTI VACANTI E DISPONIBILI: quest’anno NESSUN POSTO DI RUOLO PER IL PERSONALE ATA, COPERTURA SOLO DEL 65% DEI POSTI PER I DOCENTI – Nelle Marche, su 895 posti vacanti e disponibili per il personale docente, messi a ruolo solo 571, effettivamente disponibili tra spezzoni orario e posti di sostegno 2987! CONCORSO PUBBLICO che sarà bandito per pochi posti (meno di 12.000 in due anni!) e con costi altissimi (si parla di 120 milioni di euro) quando si continua a tagliare anche sul funzionamento ordinario per mancanza di risorse, ci si accanisce sui docenti inidonei per motivi di salute licenziando nello stesso tempo 3.100 amministrativi e tecnici che non lavoreranno più nella scuola dopo anni di precariato, senza dire con chiarezza come si pensa di dare una risposta convincente ai tanti precari “storici” delle graduatorie ancora in vigore la cui età media sta crescendo sempre di più, senza tenere conto dei corsi di TFA (tirocinio formativo attivo per chi il titolo ma non l’abilitazione e che per la maggior parte sono neo laureati) già partiti che rischiano di non avere posti per le immissioni in ruolo considerando il numero sempre minore di persone che nei prossimi anni, a seguito della legge Fornero, andranno in pensione.
DICIAMO NO AL BLOCCO DEI CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO e all’impoverimento progressivo degli stipendi dei dipendenti pubblici (il contratto collettivo nazionale di lavoro fermo al 2010 rimarrà bloccato fino al 2014), al blocco giuridico ed economico degli scatti di anzianità dei docenti e ricercatori dell’università, del personale della scuola per gli anni 2011 e 2012, alla modifica effettuata (non dalla FLC-CGIL!) sul contratto dei neo immessi in ruolo della scuola a partire dal 2011-12 che avranno il primo scatto di anzianità dopo 9 anni invece che dopo 3 come tutti gli altri colleghi di lavoro già stabilizzati, al taglio dello stipendio accessorio per i primi 10 giorni di malattia, alle ferie non più monetizzabili anche se nell’impossibilità di fruirne (come accade ai precari della scuola o, a volte, a fine carriera)…
DICIAMO NO ALL’ATTACCO ALLA CONTRATTAZIONE: attacco continuo alla contrattazione nazionale e integrativa, elezioni RSU a rischio per lungo tempo e rinnovate finalmente a marzo 2012 dopo 5/6 anni, tentativo di ridurne le prerogative con le varie norme Brunetta e, per ultimo, con la circolare 25 del 2012 del MIUR, attacco al lavoro pubblico con crescente rilegificazione di norme e sottrazione di materie di competenza della contrattazione (valutazione per fasce di merito brunettiane, organizzazione del lavoro,…), riduzione del 10% del fondo integrativo università rispetto al 2004, …
DICIAMO NO AL TAGLIO INDIFFERENZIATO DELLE RISORSE: taglio progressivo dei fondi di funzionamento di tutti i comparti della conoscenza con ricadute sulle famiglie, costrette ad intervenire economicamente per sostenere lo studio in maniera molto più massiccia che in passato, dei trasferimenti di risorse agli Enti Locali, a loro volta impossibilitati ad intervenire con loro risorse per migliorare le infrastrutture scolastiche ed universitarie a seguito del patto di stabilità, oppure fortemente impoveriti ed in difficoltà a garantire i servizi indispensabili per gli scuola bus, le mense, gli educatori a sostegno degli alunni disabili, la manutenzione degli edifici:
DICIAMO NO AL TETTO DEGLI ORGANICI A PRESCINDERE DAI LIVELLI DI QUALITA’ E DI SICUREZZA: forte riduzione del turn over nei comparti università e enti pubblici di ricerca, con gravi problemi di ricambio generazionale e conseguente aumento dei contratti temporanei, taglio di 135.000 docenti e personale ATA nella scuola, taglio del 20% nel pubblico impiego con la spending review, tetto degli organici a prescindere anche dall’aumento degli alunni o dalla effettiva agibilità delle aule. Nelle Marche non un solo posto in più è stato assegnato dal MIUR a fronte di un aumento di più di 2.200 alunni con un aumento crescente delle aule super affollate: tra le prime classi della scuola secondaria di secondo grado nelle Marche il 5% ha più di 30 alunni ma quelle con più di 25 alunni, il numero considerato adeguato per la maggior parte delle nostre scuole, supera il 77%. La causa: sia la Moratti che la Gelmini hanno innalzato il tetto massimo di alunni per classe senza considerare per nulla la condizione delle scuole pubbliche. L’ultimo rapporto di “Cittadinanza attiva” denuncia che solo un quarto delle scuole è in regola con la certificazione sulla sicurezza, il 21% ha una manutenzione non adeguata, nel 15% delle situazioni gli Enti Locali non hanno dato nessuna risposta alle richieste di intervento, il 45% delle scuole ha addirittura chiesto un intervento strutturale ma il 58% non ha avuto riscontro per mancanza di risorse.
DICIAMO NO ALLA RIDUZIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO: l’università e la scuola pubbliche hanno subito in questi anni miliardi di euro di tagli, negli ultimi anni lo Stato ha negato circa 175 mila borse di studio a studenti capaci e meritevoli privi di mezzi. La stessa rivalutazione degli immobili o di indicatori come l’ISEE rischiano di ridurre ulteriormente gli interventi pubblici a favore di studenti in condizioni economiche disagiate, settore nel quale diamo già tra gli ultimi in Europa. Ora con la spending review ci sarà un aumento delle tasse universitarie agli studenti fuori corso ed a quelli in corso (gli incrementi delle entrate utilizzati per il 50% per le borse di studio ed il restante per il diritto allo studio, alloggi e ristorazione); nelle Marche le tasse universitarie potrebbero aumentare di più del 50%!
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-09-2012 alle 10:00 sul giornale del 24 settembre 2012 - 794 letture
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